di FRANCESCO COFANO
URBINO – L’inaugurazione dell’anno accademico è sempre un momento di grande solennità, quello in cui ogni ateneo sfoggia la sua importanza. E Urbino non fa eccezione. La cerimonia è aperta da una voce quasi ultraterrena che annuncia l’ingresso di delegati, rettori ospiti, prorettori e via dicendo. La serietà si fa massima quando parla il Magnifico Rettore Vilberto Stocchi. Ma, si sa, l’attenzione ha vita breve in queste occasioni. Così dopo qualche minuto si notano cellulari accesi, sbadigli trattenuti, pose scomposte. In piedi in fondo alla sala si staglia una sagoma immobile: è il maestro di cerimonia. Lui segue l’evento con il rigore di un corazziere. Quando si dice la professionalità.