URBINO, 13 FEB. – Un patteggiamento e tre richieste di messa alla prova per la rissa avvenuta fuori da un locale di Urbania la notte tra il 15 e il 16 dicembre 2018. Ieri si è tenuta l’udienza presso il tribunale di Urbino di fronte al giudice monocratico Massimo Di Patria.
L’imputato Maringlen Capi, difeso dall’avvocato Pasquale Marra, ha patteggiato la pena a due mesi di reclusione avendo già usufruito della messa alla prova.
Gli altri imputati: Alberto Luca, Leonardo Luca e Andrei Ciobanu (i primi due difesi dall’avvocato Emiliano Nicolini e l’altro dall’avvocato Laura Giovannini) hanno fatto richiesta di messa alla prova. Accertato che sussistono i requisiti, il giudice ha rinviato all’udienza del 14 giugno 2019 in attesa del programma dell’ufficio esecuzioni penali che stabilirà quali attività dovranno svolgere per la loro “riabilitazione”.
La messa alla prova prevede la sospensione del processo e l’affidamento dell’imputato all’ufficio di esecuzione penale esterna ( Uepe) per lo svolgimento di un programma che preveda come attività obbligatorie: lavori di pubblica utilità; condotte riparative; il risarcimento dei danni e, ove possibile, attività di mediazione con la vittima del reato.
I quattro ragazzi (tre di nazionalità albanese di 18, 19 e 25 anni e un moldavo di 24 anni), accusati di rissa e lesioni personali, erano stati arrestati in flagranza il 16 dicembre, dopo un inseguimento, dalla compagnia dei carabinieri di Urbania.
Gli imputati, processati per direttissima martedì 18 dicembre, si erano visti confermare, sempre da Di Patria, gli arresti domiciliari con obbligo di dimora nel comune di residenza, tre a Sant’Angelo in Vado e uno a Piobbico.
(v.s.)