di Marco Ferrari
URBINO – La vicenda del paziente cardiopatico di 79 anni, affetto da polmonite e lasciato per cinque giorni in una camera del pronto soccorso prima di essere trasferito nel reparto di Medicina a lunga degenza, potrebbe non rimanere un caso isolato. Anzi, potrebbe ripetersi ancora: “Il reparto di Medicina è sottodimensionato rispetto al numero di pazienti che quotidianamente arrivano in ospedale – spiega al Ducato una fonte interna, qualificata, che preferisce rimanere anonima – sia per posti letto, sia per personale”.
Il problema è che dopo la chiusura o il declassamento degli ospedali periferici di Sassocorvaro, Cagli e Fossombrone, il carico di pazienti sul Santa Maria della Misericordia è notevolmente aumentato. “E mentre il personale infermieristico è stato adeguato all’aumento dei malati, quello medico non ha invece subito variazioni. In pratica, se i posti letto disponibili vanno da 72 a 76 e sono quasi sempre tutti occupati – non capita mai che un letto del reparto di Medicina rimanga sgombro più del tempo necessario a cambiare le lenzuola – i medici bastano per appena 50 persone” sostiene l’addetto ai lavori.
Nel caso dell’uomo sopra riportato, sempre secondo la fonte interpellata dal Ducato, il reparto di Medicina ha in quei giorni ricoverato circa 40 persone. Essendo però i posti letto risicati rispetto al fabbisogno, il pronto soccorso avrebbe effettuato una selezione in base alla gravità dei casi, sistemandolo, una volta stabilito che le sue condizioni non erano tali da avere la precedenza, in una camera a tre letti della sezione “Osservazione breve intensiva”.
