di FRANCESCA DE MARTINO
URBINO – Chi visiterà la casa di Raffaello dal 2 marzo al 6 aprile non sarà più da solo nell’ammirare il luogo dov’è nato e cresciuto l’artista urbinate. A guidarlo sarà la casa stessa, lungo un itinerario che gli permetterà di passeggiare tra gli ambienti cinquecenteschi dove si è formato il giovane pittore. E’ un modo per conoscerlo più da vicino, entrare in contatto con le sue abitudini per capire chi fosse in realtà Raffaello, anche come persona. E’ questo che si propone l’esperienza interattiva “Raffaello: dalle origini al mito” inaugurata questa mattina dal presidente dell’Accademia Raffaello Luigi Bravi con il sindaco Maurizio Gambini, il vicesindaco Roberto Cioppi e il direttore della Galleria Nazionale delle Marche Peter Aufreiter. In linea con lo stile “immateriale” della mostra, anche il taglio del nastro è stato virtuale.
“La mia aspettativa è non deludere i desideri dei visitatori. Soprattutto sarei molto felice che la nostra scelta di voler trattare in questo modo determinati temi venisse capita da chi sceglierà di vivere quest’esperienza”, ha detto a Il Ducato il presidente Luigi Bravi.
Ad accompagnare il gruppo di invitati presenti è stato lo staff di Museyom che ha realizzato il percorso virtuale rappresentato da Stefano Bergonzini e Riccardo Ricci.
Il viaggio alla scoperta della vita del pittore inizia al pian terreno dell’abitazione, tra sottofondi sonori di musica dell’epoca, luci soffuse e proiezioni con un video di benvenuto del presidente Bravi: prima tappa la bottega del padre Giovanni Santi, divisa in due sale. Proseguendo per la prima sala, tra tavolozze e strumenti rinascimentali si può vedere dal vivo come avveniva la lavorazione dei colori. Nella seconda invece si può ammirare la lavorazione delle tavole in legno dove poi venivano dipinte le opere, il tutto accompagnato da una spiegazione in video di un esperto.
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