URBINO, 8 MAR – Il collettivo universitario per l’8 marzo ha deciso di scendere in piazza della Repubblica per discutere di femminilità e diritti delle donne. All’incontro, cui hanno partecipato una ventina tra ragazzi e ragazze, sono intervenuti la docente di Storia dei generi Raffaella Sarti e il docente di Scienze politiche Stefano Visentin, entrambi professori all’Università Carlo Bo. “La festa della donna è un’occasione per sensibilizzare la gente sulla discriminazione sessuale – ha detto Sarti – il World economic forum ha pubblicato i dati sul gap di genere fotografando la situazione in 149 stati nel mondo e l’Italia mostra una situazione preoccupante, sia sul piano delle opportunità economiche che su quello politico”.
Secondo la relazione il nostro Paese è al settantesimo posto per parità di genere. Viene subito dopo il Montenegro, l’Honduras e Singapore. “Il report fa riferimento a quattro indicatori per misurare la differenza tra uomini e donne: istruzione, salute, lavoro e politica. In particolare, in Italia, le donne pagano ancora troppo il loro essere madri. Per ridurre le diverse opportunità di uomini e donne nel mercato del lavoro il congedo di paternità obbligatorio dovrebbe essere della stessa durata del congedo di maternità”.
(l.c)