Nuove barriere antiterrorismo a Urbino

Le barriere antiterrorismo di fronte al teatro Sanzio di Urbino
di MARIA LETIZIA CAMPARSI

URBINO – Le barriere antiterrorismo di Urbino cambieranno volto e forma. I blocchi di cemento devono costringere i veicoli a rallentare per aggirarli e hanno lo scopo di proteggere piazza della Repubblica, dove c’è la maggiore affluenza di persone in città. Per superare quelli attuali, però, solo i camion sono costretti a sterzare, mentre le macchine riescono quasi a tirare dritto. Anche per questo si è deciso di sostituirli con dissuasori più efficaci: “Speriamo di installare i nuovi blocchi entro fine aprile – spiega Massimo Guidi, assessore alla Polizia municipale – abbiamo già selezionato alcuni modelli e nei prossimi giorni l’azienda fornitrice verrà a presentarceli”.

Le zone interessate sono le stesse di prima: via Raffaello davanti alla chiesa di San Francesco; via Vittorio Veneto all’altezza del largo san Crescentino e corso Garibaldi di fronte al teatro. In più è probabile che venga aggiunto alla fine di quest’ultima via un ulteriore blocco. “Abbiamo pensato – ha continuato Guidi – che una volta superate le barriere di fronte al Sanzio, un veicolo può raggiungere una velocità alta prima di arrivare in piazza della Repubblica e quindi sarebbe più sicuro aggiungere un’ulteriore barriera. Per farlo potremmo togliere tre parcheggi sulla via. In ogni caso l’ultima parola spetta alla giunta comunale”.

Così i sei parallelepipedi decorati con scritte in varie lingue saranno sostituiti da altrettanti pezzi di cemento, più eventualmente un settimo a fine corso Garibaldi. “Avranno forme lineari, simili a quelle di prima ma più cubici – anticipa l’assessore – inoltre vorremmo evitare che la gente ci si sieda sopra perché è pericoloso, quindi li faremo più alti e probabilmente ci metteremo in cima qualcosa, come ad esempio un vaso di fiori”.

Parole confermate da Simone Pineschi, dirigente del Commissariato di polizia di Urbino: “I modelli che proveremo nei prossimi giorni sono di due tipi: se non sbaglio 70 per 100 centimetri e un metro per un metro. Per noi è importante far sì che questi elementi si armonizzino con la città di Urbino e quindi si è optato per delle forme squadrate.” Per quanto riguarda l’ipotetica barriera alla fine di corso Garibaldi, invece, “presenta delle problematiche. Dobbiamo studiare le ipotesi direttamente in strada. Quando verrà la ditta posizioneremo i blocchi sul posto per fare le varie prove”.

Le normative non obbligano a usare uno specifico modello di manufatto. “Abbiamo messo queste barriere per evitare che i camion possano passare in velocità – ha continuato Pineschi – garantendo però allo stesso tempo l’accesso dei mezzi di soccorso. Le prove con i nuovi modelli saranno fatte con un camion dei vigili del fuoco”.

Tutto è cominciato con l’attentato a Barcellona dell’agosto 2017. Dopo la strage, l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti ha diffuso una circolare che predisponeva l’uso di questi blocchi, inizialmente solo durante grandi manifestazioni. Da allora si sono moltiplicate le iniziative di difesa nelle città italiane, con la scelta di installare dissuasori e barriere antisfondamento a protezione delle aree simbolo e ad alto flusso pedonale.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra e di terze parti maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi