di LUCA GASPERONI
URBINO – Aumenta il numero di giovani che scelgono Urbino per studiare, ma gli urbinati sono sempre meno e sempre più anziani. E’ questo lo strano paradosso di Urbino, una città viva, ricca di universitari ma sempre più povera di residenti. Oltre ai locali pieni e gli studenti a riempire le vie infatti è in atto uno spopolamento che, da quattro anni a questa parte, sembra un processo inarrestabile.
Secondo gli ultimi dati dell’anagrafe cittadina, infatti, il Comune di Urbino nel 2018 registra l’ennesimo record negativo dal 2000. Sono 14.361 gli abitanti della città ducale, 197 in meno rispetto al 2017 e ben 486 in meno rispetto al 2016. In totale, un crollo del 7,5% nel decennio 2008-2018.
Quota 15.000 abitanti da tre anni è solo un ricordo e si allontana sempre più. Con il rischio che dopo il prossimo censimento si certifichi il passaggio di Urbino al sistema elettorale dei piccoli comuni, con il sindaco eletto a maggioranza relativa, senza ballottaggio, un Consiglio comunale e una giunta ridotti.
Nascite in calo, aumenta l’età media
Nel comune calano le nascite (-15 unità rispetto al 2016) e aumentano i decessi (+24 rispetto al 2016). Un dato che si riflette sull’età media, salita in un decennio di circa tre anni (44,8 nel 2008 contro i 47,2 del 2018) e dell’indice di mortalità, passato nello stesso arco di tempo dall’11,4 al 13,4 (decessi ogni 1.000 abitanti).
A incidere nel calo dei residenti c’è anche la decisione di spostarsi. Dal 2012 infatti il trend migratorio si accentua negativamente: il numero di iscritti a Urbino è sempre più basso rispetto alle cancellazioni.
Un fenomeno che non è compensato neanche dalla presenza degli stranieri, che dal 2011 è sempre diminuita. Nel biennio 2016-2018 sono calati di 132 unità. Ma che almeno aiuta a “ringiovanire” il comune: quasi la metà dei migranti, il 47%, non ha più di 34 anni.