di LINDA CAGLIONI con la collaborazione di NICOLETTA PETTINARI, VALERIO SFORNA, GIULIA CIANCAGLINI, CLARISSA CANCELLI
URBINO – “Incastonata tra le morbide colline marchigiane si trova una vera meraviglia, non solo di questa regione, ma di tutta Italia. Si tratta di una città ricca di storia, arte, cultura, che è stata in grado di lasciare un segno nei secoli: Urbino”. E’ iniziato con queste parole il cammino di Alberto Angela che nell’ultima puntata di Meraviglie- La Penisola dei Tesori ha raccontato al grande pubblico i segreti e le bellezze custoditi nella città ducale.
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Le presentazioni ufficiali tra Urbino e spettatori di tutta Italia non possono che avvenire alla fortezza Albornoz. Passeggiando tra le collinette di quel luogo, con i torricini che imperano alle sue spalle, Angela svela pian piano l’identità urbinate, raccontando che “l’Unesco ha dichiarato il suo centro storico patrimonio mondiale dell’umanità. È una città antichissima, che ha conosciuto il suo massimo splendore nel Quattrocento, quando ha rappresentato uno dei vertici dell’arte e della cultura del Rinascimento, periodo in cui ha lasciato un’impronta indelebile nella storia grazie alla creatività dei suoi abitanti”.
[aesop_gallery id=”271027″ revealfx=”off” overlay_revealfx=”off”]Protagonisti della puntata firmata da RaiUno, alcuni dei luoghi e dei personaggi caratteristici del luogo. Stretto nel suo cappotto nero, Angela invita chi si trova dall’altra parte dello schermo a entrare, per esempio, tra le mura di Palazzo ducale, un capolavoro architettonico tanto desiderato dal Duca di Montefeltro, affinché “chiunque arrivasse fino a qui, scoprisse questo gioiello, vero e proprio biglietto da visita del personaggio”. Si passa poi a scandagliare la vita e la personalità del Maestro, che affermava con certezza che “non sarei mai diventato Raffaello se non fossi nato nella Urbino dei Montefeltro”. Ma duchi e pittori non sono i soli a essere rimasti abbacinati dalla “città che invita alla contemplazione ed è un vero inno alla bellezza”. Lasciando il Rinascimento e facendo un balzo temporale che ci riporta ai giorni nostri, durante i circa 50 minuti di puntata dedicati a Urbino interviene anche Ilvo Diamanti, uno dei più noti studiosi della società italiana, penna de La Repubblica e docente di Scienze politiche: “Sono arrivato a Urbino 30 anni fa, da professore, per tenere un corso all’Università. Quando ho visto i torricini per la prima volta ho deciso che ci sarei rimasto”.
La visita di Alberto Angela è un’occasione che è stata molto apprezzata anche da Peter Aufreiter, direttore della Galleria nazionale delle Marche: “Siamo stati colpiti con quale attenzione, entusiasmo e professionalità tutta la squadra si è dedicata per una settimana a raccontare le meraviglie del Palazzo Ducale e di Urbino”. Sulla stessa linea, le parole di Luigi Bravi, presidente dell’Accademia Raffaello che, intervistato subito dopo ha detto: “È stata un’ottima vetrina e un’ottima pubblicità per le bellezze di Urbino e in particolare per la casa di Raffaello e per lo splendido affresco che essa conserva. Un’ottima presentazione, utile per favorire il turismo ducale”.