di CLARISSA CANCELLI e LINDA CAGLIONI
URBINO – Il cantiere di ristrutturazione di Notre Dame, da cui sarebbe partito l’incendio che l’ha quasi distrutta “era stato realizzato senza nessuna sicurezza. O per lo meno, con una sicurezza poco idonea per la protezione di un’opera così straordinaria”. La pensa così Raffaella Marotti, restauratrice di beni scientifici e tecnici di Urbino, intervistata dal Ducato.
Lunedì intorno alle 18:50 le fiamme cominciano ad avvolgere la cattedrale francese. Un’ora dopo crolla la guglia centrale. Si comincia a temere il peggio. Fortunatamente i pompieri francesi riescono a spegnere l’incendio e la struttura originaria di Notre Dame è salva. Rimane solo il dolore dei cittadini di Parigi e di quelli di tutto il mondo che hanno assistito increduli al disastro. Oltre alla sofferenza di vedere quasi distrutto uno dei simboli della Francia e della cultura europea, iniziano però a emergere anche alcuni dubbi: i lavori di restauro si stavano svolgendo con la massima sicurezza per tutelare un patrimonio artistico di tale valore?
Secondo la dottoressa Marotti, un fatto simile a Urbino non sarebbe mai successo: “Sia come cittadina che come addetta ai lavori a Urbino noto una buona sicurezza rispetto ai nostri monumenti. Proprio come la cattedrale di Notre Dame, Palazzo Ducale è un monumento storico e architettonico di grande importanza, anch’esso unico al mondo. Un incidente del genere credo proprio non sarebbe mai potuto accadere”.
DUOMO DI URBINO – “Così evitiamo ciò che è accaduto a Notre Dame”
La coordinatrice della Scuola di Conservazione e Restauro, Laura Baratin, ha spiegato al Ducato che un cantiere di restauro deve necessariamente essere affiancato da un progetto di sicurezza: “Un responsabile deve garantire che tutte le operazioni vengano controllate”.
Sui lavori di restauro in corso al Duomo di Urbino, la coordinatrice ha sottolineato che dopo i danni causati dal sisma la messa in sicurezza per evitare che ci siano crolli è stata notevole: “È bene che ci sia attenzione e che il cantiere vada portato avanti per evitare che ci siano ulteriori problemi. Bisogna garantire la sicurezza del Duomo anche per il futuro”.