di FRANCESCA DE MARTINO e NICCOLÒ SEVERINI
URBINO – Venerdì 10 maggio è fissata l’udienza preliminare per discutere la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti del sindaco di Urbino Maurizio Gambini, per l’inchiesta “Palloni gonfiati”.
C’è un “ma”: per venerdì è infatti previsto uno sciopero generale delle camere penali. Quindi è probabile che sarà deciso uno slittamento: basterà che anche uno solo degli avvocati degli imputati aderisca allo sciopero per far rinviare la seduta senza una decisione.
Probabile quindi che il giudice Egidio De Leone rimandi l’udienza preliminare sull’andare a processo o sull’archiviazione a dopo il voto del 26 maggio. L’udienza preliminare era già stata fissata per il 22 novembre 2018 e rinviata. Gambini non si dice preoccupato: “Non devo commentare nulla. Io sono tranquillo, credo nella giustizia e sono sicuro che farà il suo corso. Non ho fatto nulla di male, anzi, ho sempre aiutato le società sportive della città”. Inoltre, il sindaco è convinto che non influenzerà le elezioni: “Possono fissarla in campagna elettorale o in un qualsiasi altro periodo, io sono sereno”. In caso di condanna, il sindaco rischia da un anno e 6 mesi a sei anni di reclusione.
Maurizio Gambini è imputato in quanto rappresentante legale dell’azienda Terra Bio, della quale è il fondatore, insieme ad altri 17 soggetti.
Il Pubblico ministero Irene Lilliu, che ha chiesto il rinvio a giudizio il 10 agosto 2018, ritiene Gambini responsabile di “Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti” per le sponsorizzazioni gonfiate a favore del club dilettantistico di calcio Asd Urbino Pieve.
Il meccanismo contestato è il seguente: la Terra Bio avrebbe trasferito 30.500 euro nei conti della squadra, somma che poi sarebbe stata in parte restituita, per un totale di 13.000 euro, come attestato dalla Guardia di finanza.
Il tutto per “evadere le imposte sul reddito e sull’Iva”, come si legge sull’atto di richiesta di rinvio a giudizio firmato da Lilliu. Le operazioni sotto la lente d’ingrandimento della Gdf riguardano gli anni 2012 e 2014.