di VALERIO SFORNA
URBINO – L’Asur Marche, per far fronte alla carenza di personale negli ospedali, ha indetto ieri un bando per l’assunzione di 29 medici d’accettazione e urgenza aperto anche i laureati iscritti all’ultimo anno del corso di specializzazione. Quello dell’Asur è l’ultimo tentativo di risolvere una problematica che esula dai confini regionali e assume i contorni di una emergenza nazionale. L’apertura agli specializzandi, è resa possibile dall’art. 1 dell’ultima Legge di bilancio 2019 (articolo 1, comma 547). “Con l’allargamento dei bandi agli specializzandi, speriamo di porre fine alla carenza di medici, vero dramma del Pronto soccorso di Urbino”, dice al Ducato Romeo Magnoni, direttore dell’Area Vasta 1.
Pronto soccorso, la nota dolente non solo a Urbino
Il punto debole dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Urbino è proprio l’unità operativa dedicata ai casi d’emergenza. La pianta organica dovrebbe essere di 13 medici più un primario. In realtà i medici operativi sono soltanto sette. Nonostante che l’azienda ospedaliera, come ha sottolineato al Ducato lo stesso Magnoni, pubblichi bandi a raffica.
Per lavorare in ospedale bisogna avere la specializzazione, non è sufficiente la laurea. Per ottenere la specializzazione, però, sono necessarie le borse di studio messe a disposizione dallo Stato, nel rispetto delle normative europee. Ogni anno si laureano circa 10.000 studenti di medicina, ma le borse di studio messe in palio sono poco più di 6.000. I corsi, inoltre, durano dai due ai cinque anni, in base al tipo di specializzazione scelta.
A peggiorare le cose ha contribuito la nuova misura del governo: Quota 100. Per ogni medico “esperto” che opta per il pensionamento anticipato, si crea un “buco” nel personale ospedaliero, perché i giovani specializzandi devono rispettare i tempi di formazione e le borse di studio disponibili non soddisfano il numero di laureati. In quest’ottica la carenza di personale diventa un problema ancor più grave, soprattutto in reparti sensibili come quelli del Pronto soccorso, Pediatria e Ostetricia. Da qui il paradosso: secondo le stime dei sindacati medici nel 2025 mancheranno più di 16.000 specialisti, ma ogni anno circa 4.000 neo-laureati rimangono al palo o sono costretti a fuggire all’estero (già 10.000 medici italiani lavorano fuori).
Proprio per far fronte a questi problemi, l’Asur ha deciso di aprire il bando agli specializzandi all’ultimo anno di formazione, sfruttando l’apertura offerta dell’ultima finanziaria.
Nelle altre regioni le soluzioni “fai da te”
In Toscana, qualche settimana fa, il presidente della Regione, Enrico Rossi, ha firmato delle delibere di assunzione, con contratto da liberi professionisti, di giovani neolaureati ancora privi di specializzazione nei Pronto soccorso. La motivazione della Giunta è stata quella della “straordinaria situazione di gravità e urgenza”, poiché si correva il serio rischio di interrompere un servizio pubblico essenziale.
Più a nord, in Veneto, sempre qualche settimana fa, ha fatto insorgere i sindacati l’idea dell’Azienda sanitaria Trevigiana (Ulss 2) di far arrivare specializzandi all’ultimo anno direttamente dall’università rumena di Timisoara.