di LINDA CAGLIONI, FILIPPO CAMPO ANTICO, NICHOLAS MASETTI, MARIA PIA PETRAROLI
URBINO – “Lauricella chi?”. È la risposta più frequente che si ottiene se, girando per bar e negozi del centro di Urbino, si chiede un’opinione sul candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, Gabriele Lauricella. Quarantuno anni, nato sotto il segno del Toro (28 aprile), papà da 6 mesi, è il più giovane tra gli uomini in lizza per le amministrative. “Può essere che se lo vedo capisco chi è, ma siamo sicuri che è proprio candidato a Urbino?” aggiunge una cliente in edicola. Sì, è sicuro, anche se questo non è il suo paese di origine.
Lauricella viene da Siculiana (Agrigento), è arrivato qui nei panni di studente più di 20 anni fa. Un tempo non sufficiente, secondo lui, a farsi conoscere dagli urbinati, anche se assicura di aver sempre vissuto appieno la comunità. In più paga l’appartenenza a una forza ancora poco radicata in città.
Nelle vene, Lauricella dichiara, una commistione di influenze famigliari che lo ha avvicinato alla politica e al mondo dell’istruzione. Se il padre, infatti, è sempre stato impegnato in liste civiche centriste, la madre ha un passato da insegnante.
Tra le mura della facoltà di Scienze giuridiche (laurea nel 1997) si è convinto che a Urbino avrebbe costruito il suo futuro. Ed è ciò che fa tutti i giorni in via Bonconte, dove vive con la figlia Maya Francesca e la compagna Luciana, che gestisce la tabaccheria Vizi e sfizi.
A chi bazzica nel bar lì accanto, Il caffè degli amici, capita di incontrarlo qualche volta. “Un sindaco siciliano sarebbe proprio quello che serve alla città” dice un avventore tra il serio e il faceto. “Magari convincerebbe qualcuno dal sud a venire qui e a ripopolare questo posto” aggiunge un altro.
Lauricella si è appassionato alla politica dieci anni fa ed è entrato a fare parte del Meetup di Urbino. Prima di avventurarsi nella giungla delle amministrative spronato dai compagni del Movimento (e per la cui campagna non è stato ancora speso un euro, specifica l’addetto stampa Pierluigi Ferraro), tante sono le strade imboccate. È stato cameriere, lavoro grazie a cui ha imparato ad apprezzare gli aromi fruttati dello Chardonnay e quelli speziati del rosso Primitivo, i suoi vini preferiti. Ha fatto poi il supplente in più scuole della provincia. Oltre a un trascorso dietro la cattedra, Lauricella è stato consulente fiscale alla Cgil di Pesaro.
Se si scava nel suo bagaglio di vita, si scoprono parentesi studentesche in Inghilterra e in Canada, dove ha frequentato un corso di francese all’università McGill. Lasciare il suo paesello siciliano di poco più di quattromila anime per consegnarsi al mondo gli ha permesso di appassionarsi alle lingue: sa il francese, l’inglese e perfino il russo.
Un intreccio di passati professionali che conferma ciò che lui considera il suo miglior pregio: la capacità di adattarsi. Mentre il suo peggior difetto? Stando alle sue stesse parole, scaricare le tensioni sulle persone che ha vicino.
Tra le abitudini culinarie, un amore grande per la pizza e la passione per il caffè preparato con la moka di casa piuttosto che al bar. Usanza, quest’ultima, che forse non gli ha permesso di farsi conoscere al meglio in città. “Qui da me – racconta la titolare di una caffetteria in centro – non è mai passato a prendere neanche un espresso”.