di FRANCESCO COFANO
URBINO – Lo spostamento degli uffici dell’Area Vasta 1 da Fano a Urbino non è più un sogno ma “un obiettivo da centrare al più presto”. Lo ha detto il presidente della regione Marche Luca Ceriscioli presente a Urbino per partecipare a un incontro sulla sanità organizzato dal candidato sindaco Mario Rosati.
Una questione complessa, quella della sede di Area Vasta, su cui il dibattito in città è acceso da anni. Due anni fa il presidente della Giunta marchigiana rispose di no alla richiesta perché Urbino mancava degli spazi necessari per ospitare gli uffici dell’azienda. Ora Ceriscioli ha cambiato idea. “Spero che si arrivi allo spostamento in tempi ragionevoli. È difficile dire a venti dipendenti che abitano a Fano di venire a lavorare ad Urbino dall’oggi al domani ma è un percorso che va iniziato anche spostando parte del presidio”. Un piano più riformatore che rivoluzionario. “Con la presenza di un primo nucleo qui sarebbe più facile un reclutamento del personale da questa zona che permetterebbe di crescere qua”.
La palla adesso passa a Romeo Magnoni, direttore dell’Area Vasta 1. Secondo Ceriscioli gli ostacoli per una decisione del genere sarebbero più sindacali che politici. “In questi anni ho cambiato tre direttori di Area Vasta e questo forse ha portato alcune difficoltà. Magari con più stabilità ci sarebbero stati risultati migliori. Ma tutti e tre i direttori mi hanno espresso la difficoltà di spostare e ricollocare il personale”.
All’incontro non si è parlato solo di Area Vasta. Tanti i temi sollevati dal pubblico, tra cui c’erano anche molti medici e personale sanitario dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Urbino. Su tutti quello della mancanza di personale, sottolineato da Leone Condemi, primario del reparto di Ostetricia e ginecologia. Un problema non solo di Urbino ma di rilevanza nazionale su cui la Regione non ha posto nessun blocco. “I partecipanti ai bandi per assunzioni sia a tempo indeterminato che determinato sono pochi. Stiamo ricorrendo a tutte le risorse che la legge ci consente di utilizzare”. Ad esempio, aprire i bandi per il personale medico del pronto soccorso agli specializzandi dell’ultimo anno di Medicina. “Siamo la seconda Regione ad averlo fatto: è una sorta di preassunzione che diventa contratto a tempo indeterminato una volta terminata la specializzazione”.
Ma l’impegno della Regione va al di là delle emergenze e si muove in più direzioni, ha assicurato il presidente. Dal turn over “portato al 130% negli ultimi due anni” a un aumento della spesa “di 18 milioni rispetto all’inizio del mandato per il personale delle strutture pubbliche”, fino alla stabilizzazione di 300 precari di lungo periodo e l’apertura di oltre 60 concorsi a tempo indeterminato nei settori necessari. Così come tutte le Aree Vaste possono contare su un budget preventivo superiore rispetto a quello dello scorso anno, “che nell’Area vasta 1 si quantifica in un aumento di 10 milioni” ha aggiunto Ceriscioli.
Non manca infine una stoccata agli amministratori comunali per il poco impegno profuso nel sociale, settore complementare al sanitario. “Dall’osservatorio regionale si nota come le Marche hanno assicurato circa 70 milioni di euro di contributi negli ultimi quattro anni partendo dallo zero, mentre le risorse dei Comuni sono diminuite”.