URBINO, 21 MAG – “Scalciava, si dimenava, ha provato a ingoiare un accendino con cui aveva provato a dare fuoco alla sua cella, quando siamo andati a prelevarlo per il trasferimento”, ha detto il poliziotto penitenziario Davide Dini oggi durante l’udienza del processo contro Emir Lamaj, accusato di violenza a pubblico ufficiale. Lamaj ora è detenuto al carcere di Ascoli Piceno. I fatti risalgono al 30 luglio 2015, quando doveva essere trasferito nella struttura marchigiana dal carcere di Fossombrone. Secondo gli agenti, che hanno testimoniato oggi al Tribunale di Urbino, ha reagito violentemente scagliandosi contro i poliziotti. “Era stato avvisato che doveva andare in un altro istituto. Abbiamo dovuto portarlo di peso nella celletta per il trasferimento. È strano, non aveva mai avuto una reazione così”, ha aggiunto Dini. “Lui mi ha detto che non voleva partire perché pensava di andare in un carcere punitivo”, ha detto l’ispettore Stefano Fantoni, anche lui sul banco dei testimoni.
Le testimonianze dei poliziotti raccontano che Lamaj sembrava essersi tranquillizzato, ma poi li ha aggrediti di nuovo: “Siamo entrati nella celletta e si è scagliato nuovamente contro di noi. Mi ha sbattuto contro il muro. Avevo battuto la testa. In ospedale mi hanno diagnosticato un trauma e avevo la pressione alta”, ha detto l’assistente capo procuratore Federico Mottola. Il giudice monocratico Egidio De Leone ha rinviato al 5 novembre la discussione.
(f.c.a.)