di MARIA LETIZIA CAMPARSI
URBINO – Nel giorno in cui le biciclette riempiono di emozioni l’Arena di Verona con la fine del “Giro d’Italia”, anche Urbino con la “Straducale” regala un’iniezione di adrenalina ai suoi cittadini. Oltre 600 ciclisti, domenica mattina, hanno fatto il loro ingresso a Urbino dopo ore di pedalate su e giù per le colline urbinati e pesaresi, fino al trionfale arrivo sotto i torricini di Palazzo Ducale. Ad accoglierli parenti, appassionati e turisti curiosi che si sporgevano dalle transenne e gridavano “bravi” ai ciclisti che passavano il traguardo.
Arte, storia e natura si fondono nella Granfondo Straducale che, giunta alla sua sedicesima edizione, rappresenta la quinta prova del circuito Marche Marathon. “È uno dei percorsi più storici della competizione marchigiana – racconta Michele Pompili, presidente dell’Asd Cicloducale che ha organizzato la gara a Urbino – la mia associazione in 18 anni ha fatto diventare questa disciplina un fiore all’occhiello della città”.
Era possibile partecipare anche a un percorso alternativo ai 143 chilometri del Granfondo, ovvero il Mediofondo con circa la metà dei chilometri. Tanti i partecipanti: si contavano 628 ciclisti alla partenza, tra cui 49 donne.
Il percorso e i vincitori
La Granfondo si snodava attraverso diverse salite e 2.500 metri totali di dislivello arrampicandosi sul Monte Cagner, sul Passo della Forchetta e sul Passo dei Fangacci, solo per citarne alcune. Posata la bici sotto i torricini, sono saliti sul podio del percorso lungo – in ordine dal primo al terzo – Mirko Antonioli, Mattia Fraternali e Stefano Scotti. “È una grande soddisfazione, ripaga l’impegno e la fatica che ci si mette quasi tutti i giorni”, ha commentato a caldo Antonioli, designato “nuovo duca di Urbino” dal presentatore. Il vincitore ha segnato un tempo di 4 ore e 14 minuti, con una velocità media di 33,70 km/h. Le prime tre donne classificate in questa categoria, invece, sono state Azzurra D’Intino, Debora Morri, Chiara Ricci.
Il Mediofondo, il percorso breve di 83 km, aveva meno salite e 1.200 metri di dislivello, accessibile anche a gambe meno allenate. Attraversava Cagli, Smirra e Acqualagna, per poi arrivare alle due salite finali di Fangacci e Gualdi e giungere all’arrivo di Urbino. A trionfare tra gli uomini sono stati Luca Fantozzi, Stefano Zoppi e Fabio Virgili, con un primo tempo di 2 ore e 16 minuti e una velocità media di 36,38 km/h.
Poco distanti le prime tre donne: Alexia Pantieri, Sonia Paolinelli e Orietta Schiavoni. Pantieri ha completato il percorso breve con un tempo di 2 ore e 34 minuti e una velocità media di 32,26 km/h. E a chi le ha chiesto se abbiano più grinta le donne o gli uomini, ha risposto: “Le prime, perché vedo che non mollano fino all’ultimo, al costo di sputare sangue”.
Il trofeo per coloro che sono saliti sul podio era una scultura a forma di ingraggi di bicicletta. Ma c’era un riconoscimento anche per il ciclista più giovane che ha completato il percorso lungo, Ludovico Basso, 23 anni. Un premio in ricordo di Ivan Pierelli, scomparso l’anno scorso a 40 anni in un incidente in bicicletta.