I texani innamorati del “bel canto” a Urbino per studiare l’italiano dell’opera

di FRANCESCA DE MARTINO

URBINO – Sulle note di Va, pensiero di Giuseppe Verdi quindici ragazzi statunitensi, spartiti alla mano, omaggiano con la loro voce l’opera italiana, animando gli ambienti della Cappella Musicale di Urbino in Via Valerio. Di fronte a loro, al centro, il professore che li accompagna al pianoforte e li richiama al rigore: “Mi raccomando, ogni parola del testo deve essere corretta. Non si può sbagliare”. Con lo sguardo attento ognuno prova subito a mettere in pratica i consigli. C’è chi però arriva in ritardo, due ragazze con il cartone di pizza in mano si perdono la parte iniziale della lezione. “Non si dovrà ripetere più – raccomanda loro la direttrice – siete qui per studiare. E poi in un’orchestra non sono ammessi ritardi, dovrete essere tutti diligenti”.

Ogni mattina i ragazzi si ritrovano a provare in una delle stanze più antiche e spaziose della Cappella circondati dall’arte e dalla cultura italiana. Se si affacciano dalla finestra possono ammirare il verde acceso delle colline del Montefeltro, a due passi c’è l’ingresso di Palazzo Ducale, alle pareti sono appesi i ritratti di grandi musicisti e compositori come Verdi.

Calarsi nelle origini dell’opera lirica attraverso lo studio della lingua italiana d’altronde è il motivo che li ha spinti, insieme a tre docenti, a oltrepassare l’Atlantico per raggiungere l’Italia e fermarsi proprio a Urbino per tre settimane.

La lezione di canto degli studenti texani a Urbino

In questi giorni la città ospita l’associazione texana, con sede a Dallas, “Opera in Concert in Italy” grazie alla collaborazione che da cinque anni la unisce con l’associazione “Lingua Ideale”, centro universitario di lingua e cultura italiana. I ragazzi non vengono solo dal Texas ma anche da altre parti degli Stati Uniti, ognuno di loro è studente universitario di canto oppure si è già laureato. Ma la voglia di vivere i luoghi dove l’opera è nata e arricchirsi anche come persone e “cittadini del mondo” li ha incuriositi talmente tanto da spostarsi così lontano da casa.

“L’italiano è importante per i ragazzi perché solo conoscendolo possono interpretare al meglio i testi dell’opera”, dice Heather Ross, una delle direttrici e docenti di ‘Opera in Concert in Italy’.

“Gli studenti fanno quattro ore di lingua italiana al mattino e nel pomeriggio studiano canto. L’Italia è la culla dell’opera e viverla per impararne la lingua e immedesimarsi nella cultura è importante”, sottolinea l’altro direttore e docente Edward Crafts, ex voce della ‘Metropolitan Opera’.

“Ogni anno scegliamo Urbino perché per noi musicisti è un onore conoscere i luoghi di Gioacchino Rossini, compositore pesarese che amiamo molto e che facciamo cantare ai ragazzi. Poi è una città bellissima e piena di cultura”, spiega Stephen Dubberly professore dell’Università del Nord Texas.

Per poter partecipare al progetto e studiare musica in Italia, i ragazzi hanno dovuto superare una selezione: “Si erano presentati in 40 ma avevamo solo 15 posti disponibili”, aggiunge il direttore Crafts.

Marcela, una delle studentesse di canto venuta dal Texas

“E’ una grande opportunità per me essere qui, canto da quando sono piccolissima. L’italiano mi piace tantissimo e Urbino mi ha colpito perché è una città piena di studenti universitari”, racconta Marcela, capelli neri e occhi scuri, pantaloncini corti. Ha 24 anni ed è di origine colombiana. Vive a Dallas ma studia canto all’Università di Roosevelt: “Se mi trovo qui è grazie ai miei genitori. Anche loro amano l’italiano e, proprio in un corso di lingua italiana che frequentano, hanno incontrato i professori Crafts e Ross. Così hanno saputo di questo corso. Hanno raccontato della mia passione agli insegnanti che mi hanno sentita cantare e poi mi hanno presa”.

“L’italiano è una lingua molto affascinante e l’idea di venire a studiarlo sul posto mi ha incuriosita subito da provare l’ingresso a questo corso”. A parlare questa volta è la texana Haley, capelli lunghi e occhi castani. Lei viene da un piccolo paese vicino Dallas ed è già laureata in canto all’Università di Oklahoma: “In questi anni ho studiato l’opera italiana e per me è una grande emozione essere qui, ogni mattina mi sveglio con l’entusiasmo di studiare e cantare in italiano – aggiunge – poi Urbino mi piace molto perché è piccola e si vive bene. Un’esperienza del genere a Roma non sarebbe stata la stessa”.

Il gruppo musicale si esibirà in una performance mercoledì 12 giugno alle 21 nel cortile della Casa della Poesia per ringraziare la città dell’accoglienza e poi ritornare in America.

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