Urbino: l’addio di Sgarbi, il desiderio di fusione e il parco dell’Aquilone. Londei e Rosati replicano a Gambini

di GIACOMO PULETTI

URBINO – “La situazione generale resta deprecabile e continua a rappresentare una ferita per Urbino e per il senso di civiltà di tutti noi”. Così Mario Rosati descrive le problematiche di Ponte Armellina, quartiere conosciuto da tutti come Urbino 2. Nel quartiere vivono attualmente circa 400 persone, perlopiù famiglie di stranieri, in condizioni di estremo disagio, talvolta senza riscaldamento e con servizi pubblici scadenti. “Dopo la sollecitazione che facemmo a mezzo stampa per un intervento strutturale e risolutivo, ancora oggi i cantieri e i progetti di riqualificazione sono fermi”, spiega Rosati.

Dopo l’intervista rilasciata dal sindaco appena rieletto Maurizio Gambini al Ducato, pubblicata anche su Facebook in versione integrale, l’esponente del Partito democratico ha replicato ad alcuni dei punti affrontati dal primo cittadino nella nostra redazione. Polemico nei confronti dell’amministrazione anche Giorgio Londei, che alle elezioni ha ottenuto un risultato ben al di sotto delle aspettative, arrivando terzo con il 10,86% dei voti. L’ex senatore ritiene che lo spopolamento della città e del centro storico in particolare sia il primo problema da risolvere. “Dobbiamo riportare abitanti a Urbino, ristrutturando gli edifici del centro storico come palazzo De Rossi – dice Londei – bisogna trovare i finanziamenti e realizzare miniappartamenti per chi vuole tornare ad abitare nella nostra città”.

Uno degli edifici in ristrutturazione a Ponte Armellina

Una questione, quella dello spopolamento, che rappresenta un giogo pesante sul futuro di Urbino, tanto da pensare alla fusione con altri comuni limitrofi per superare di nuovo quota 15000 residenti. Dopo il fallimento della fusione con Tavoleto, si parla oggi di un possibile accorpamento con altri comuni della zona, come Petriano, Montecalvo, Isola del Piano o Montefelcino. Rosati è critico nei confronti della gestione comunale sulle diverse ipotesi in campo, tanto da definire queste operazioni “puramente speculative” e “tentate con poco rispetto verso il territorio”. Londei invece auspica la fusione con uno dei comuni indicati dal sindaco. “Credo che si debba interpellare l’amministrazione di Isola del Piano, che è un comune attiguo a Urbino con caratteristiche simili alla città ducale – dice il presidente dell’Accademia di belle arti – ma dobbiamo offrire proposte interessanti come la sede di istituti scolastici importanti”.

Infine, Londei giudica “interessante” il progetto del parco dell’Aquilone, per il quale Gambini ha previsto la spesa maggiore nel prossimo bilancio, spiegando tuttavia che deve andare di pari passo con la trasformazione del Mercatale nel “salotto della città”. Rosati, al contrario, ritiene molto più “grave e incombente” il problema della riqualifica dell’area Osca di Canavaccio, per la quale l’amministrazione comunale ha presentato un’offerta in Tribunale in attesa dell’asta fallimentare.

Il Mercatale, che Londei chiede di trasformare nel “salotto della città”

Infine, l’addio di Vittorio Sgarbi all’amministrazione comunale secondo Rosati fa parte di “dinamiche di gestione di potere”, mentre Londei giudica negativamente l’allontanamento del critico d’arte dalla giunta, perché “Sgarbi è un personaggio che alcuni amano e altri odiano, ma nel caso in cui se ne andasse Urbino ci perderebbe”, chiosa l’ex sindaco.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra e di terze parti maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi