Aumentano gli infortuni sul lavoro nelle Marche. Otto i morti dall’inizio dell’anno

di ALICE POSSIDENTE

URBINO – Nelle Marche crescono gli infortuni sul lavoro. Secondo i dati Inail, diffusi dalla Cgil Marche, nei primi quattro mesi del 2019 ne sono stati denunciati 6.092, 207 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+4,9%). Numeri proporzionalmente più alti rispetto a quelli registrati a livello nazionale. Uno degli ultimi casi di incidenti sul lavoro, purtroppo mortale, si è verificato al porto di Ancona, il 10 giugno scorso, dove un operaio trentaquattrenne è rimasto ucciso, colpito dal cavo di ormeggio in acciaio di una nave.

Daniela Barbaresi, segretaria generale della Cgil Marche, parla di una “situazione preoccupante. Il caso verificatosi ad Ancona – dice – è soltanto un triste esempio. Dall’inizio dell’anno nelle Marche si sono verificati altri sette decessi sul lavoro (due donne e cinque uomini ndr.)“. Nei primi quattro mesi del  2018 se ne erano registrati sei. A livello nazionale i decessi nei primi 90 giorni sono stati 212.

I dati

Gli infortuni denunciati nella provincia di Pesaro e Urbino, nei primi quattro mesi del 2019, sono stati 1.459 (1.448 nel 2018) e fortunatamente nessuno è stato mortale (due nel 2018), mentre a livello regionale gli infortuni mortali sono stati otto (sei nel 2018).

Nel 2018 in tutte le Marche gli infortuni sul lavoro sono stati 18.621, in leggero calo rispetto al 2017 (18.706 casi). Il settore più colpito è quello dell’industria, dove nel 2018 si sono registrati 14.442 infortuni, la provincia di Pesaro e Urbino in questo bilancio era seconda (4.495 casi), preceduta solo dalla provincia di Ancona 6.604. Le donne che hanno subito un infortunio sul lavoro sono state pressoché la metà (6.604 casi di sesso femminile contro i 12.240 di sesso maschile).

Nel  2018 i casi di decesso sul lavoro in tutta la Regione erano stati 22, in diminuzione rispetto all’anno precedente, quando si erano verificati 33 casi. Nel 2017 la provincia di Pesaro e Urbino, con 15 casi, deteneva il triste primato del maggior numero di morti. Nel 2018 i casi si sono ridotti di un terzo.

“Crescono gli infortuni di giovani e precari”

Al di là dei numeri, che pure sono preoccupanti, il dato allarmante, secondo Barbaresi è la crescita “di infortuni dei ragazzi più giovani, dei precari”, insomma delle fasce più deboli di lavoratori. “La priorità – continua Barbaresi – dovrebbe essere investire non solo sul lavoro ma anche in misure di prevenzione. Per questo è importante rivolgere grande attenzione alle attività di vigilanza e di controllo, quali per esempio gli ispettorati sul lavoro. Le risorse desinate alla prevenzione sono molto poche nelle Marche e la cosa non è positiva, anche in vista dell’avvio dei cantieri per la ricostruzione post terremoto”.

Gli operai scendono in piazza

Se l’11 giugno i lavoratori del porto di Ancona hanno incrociato le braccia per un’ora, per venerdì prossimo è stato indetto uno sciopero dei metalmeccanici. “La decisione di scioperare e di scendere in piazza il 14 giugno a Milano, Firenze e Napoli – si legge sul sito della Fiom – è determinata dalla sempre maggiore incertezza sul futuro vista la contrazione della produzione industriale, la perdita di valore del lavoro, l’aumento degli infortuni e dei morti sul lavoro.” Anche la Cgil Marche sarà presente alle manifestazioni. “Parteciperemo a quella di Firenze – dice la dottoressa Barbaresi – stiamo organizzando i pullman”.

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