Urbino, in 556 alla nuova maturità. Quasi tutti ammessi ma c’è una brutta sorpresa

di MARIA PIA PETRAROLI e NICCOLÒ SEVERINI

URBINO –  La scuola è finita e gli studenti della città potranno finalmente godersi le vacanze estive. Non tutti: 556 ragazzi urbinati stanno trascorrendo questa settimana nell’attesa della prima prova. Il responso degli scrutini è arrivato: positivo, ma non univoco. Al liceo scientifico e delle scienze umane “Laurana-Baldi” sono stati ammessi tutti i 99 maturandi, e lo stesso è avvenuto all’Istituto Superiore “Raffaello” dove gli studenti all’ultimo anno sono 160. Ma ben più amara è stata la sorpresa all’Istituto tecnico-industriale statale “Enrico Mattei”, dove per altro si concentra la maggior parte dei maturandi: 22 su 205 non sono stati ammessi, una percentuale decisamente molto alta. Sono 114 che affronteranno la maturità, solo tre i bocciati, del liceo artistico “Scuola del Libro”. Prima e seconda prova 19 e 20 giugno, mentre gli orali cominceranno prima del solito perché non ci sarà la terza prova, il cosiddetto quizzone.

Ingresso del liceo scientifico “Laurana Baldi”

La maturità 2019 sarà molto diversa da quella degli anni precedenti, a cui ormai ci eravamo abituati. Dalle tracce della prima prova scompaiono saggio breve e testo di storia, ma tra le proposte agli studenti restano analisi del testo e produzioni/analisi di testi argomentativi ed espositivi. La seconda prova sarà per la prima volta pluridisciplinare, quindi avrà ad oggetto non una sola materia, ma due: per esempio latino e greco al classico e matematica e fisica allo scientifico.

I docenti alle prese con l’ennesima “prima volta”

“Gli studenti non sono preoccupati e non c’è da fare di più rispetto agli anni precedenti – dice Roberta Agostinelli, professoressa di latino e greco del liceo classico dell’Istituto Superiore Raffaello – sicuramente c’era bisogno di un cambiamento, di una prova che andasse oltre la semplice traduzione. Non posso ancora dire però se questa formula sia la migliore, perché va sperimentata nel tempo”.

Delle modalità di svolgimento della seconda prova parla anche Massimo Zandri, professore di elettronica dell’Itis Mattei, secondo il quale in ambito tecnico non ci saranno grandi novità. In questo caso le materie coinvolte sono sistemi automatici ed elettronica: “La seconda prova di quest’anno è diversa da quelle degli anni precedenti solo formalmente, ma poi nella sostanza si trattava già in passato di una prova pluridisciplinare. Questo perché nella formazione tecnica le materie del corso di studi hanno diversi punti di contatto”.

Via dall’esame di Stato anche la tesina. Quest’anno si discuterà di tutti i temi trattati nel corso dell’anno scolastico a partire da domande chiuse in una busta, che verrà sorteggiata tra le tre proposte dalla commissione. “I ragazzi non sanno che tipo di argomenti potranno venire fuori e spesso non è immediata la capacità di collegare. Era preferibile la tesina perché metteva i ragazzi a loro agio. È vero che a volte si copiava, ma altre volte sono stati fatti lavori significativi”, dice Gabriele Amadori, professore di lettere dell’Itis Mattei.

Non è contraria a questa novità la professoressa Agostinelli. Ma ha la sensazione che docenti e studenti in questa prima tornata siano quasi delle cavie: “Non credo sia stato un errore abbandonare la tesina, eravamo sfiniti noi e i ragazzi che le facevano. Il mio unico timore per questo nuovo esame è che invece di andare verso l’approfondimento, si vada verso una prova più superficiale”.

Gli studenti e le buste al colloquio: “Un quiz televisivo!”

Immaginatevi Mike Bongiorno che chiede: “La uno, la due o la tre?”, quest’anno i maturandi saranno come i concorrenti dei suoi quiz.  “Dipende tutto da me – dice Gianmario Amadio, al quinto anno del liceo scientifico dell’istituto Laurana-Baldi – le buste ti mettono in mano alla fortuna, ma se ti sei preparato bene non cambia nulla. Però se sorteggio un argomento in cui sono più sciolto andrà meglio”. La pensa in maniera simile Giulia Manconi, alunna dello stesso istituto ma al liceo delle scienze umane: “Questo metodo mi fa un po’ sorridere, sembra il gioco del lotto! – ride, poi apprezza – il fatto che ti pongano sotto un documento da cui partire per poi impostare un discorso è estremamente intelligente. Servono competenze scolastiche e trasversali che un maturando deve avere”.

Francesca Pia Iannone, liceo linguistico Raffaello

La tesina tradizionale degli anni scorsi però qualcuno la rimpiange: “Probabilmente mi sarei sentita più a mio agio ed era un’opportunità per mettere in gioco la mia personalità e creatività”, spiega Francesca Pia Iannone che studia al liceo linguistico Raffaello. Le fa eco Denise Rubano, maturanda classica dello stesso istituto: “La busta mi preoccupa. Non hai un percorso definito come con la tesina. Così si rischia di essere spaesati, però è utile per avere un quadro d’insieme di tutto il percorso scolastico dell’ultimo anno”.

Studenti all’Istituto Superiore Raffaello

Le novità in seconda prova e l’abolizione della terza hanno incontrato in maniera diversa le speranze e le paure dei ragazzi. “Eravamo un po’ spaesati all’inizio quando ci hanno detto che avremmo trovato matematica e fisica insieme – spiega Gianmario – ma poi i prof ci hanno preparato bene”. I ragazzi hanno preso come una “sfida” i quesiti di fisica uniti alla matematica: “Ti devi allenare sulla mentalità per risolverli – continua il maturando – Una volta che capisci il meccanismo, hai il background per tutte le soluzioni, basta solo il ragionamento”.

Denise vede come uno spunto la presenza di un testo latino e uno greco alla maturità classica: “In realtà pensavo che fosse più dura, l’ho trovato un interessante momento di confronto. Così si valorizzano gli studi in entrambe le materie, perché di solito ti fanno preparare solo su quella d’esame l’ultimo anno”.

Ancora un mese circa prima delle vacanze ma i ragazzi sono già proiettati sul futuro. Chi ha dubbi su che università scegliere, chi è già deciso e chi sceglie di rimandarla come Giulia.  “Dopo il liceo prendo un anno sabbatico con una mia compagna di classe perché non ho ancora le idee ben chiare – racconta la ragazza – Andiamo a Barcellona per cercare un lavoro e chissà potremmo anche fermarci lì per continuare gli studi”.

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