di RACHELE SCODITTI
URBINO – Il sindaco di Fermignano, Emanuele Feduzi, ha scelto due commissari che, insieme al dipartimento regionale e all’amministrazione, faranno campagna di reclutamento di volontari per la Protezione civile del Comune. Al momento, infatti, nessuno garantisce il servizio, perché lo scorso 6 giugno il sindaco ha chiuso con lucchetti e catene e poi sostituzione delle serrature, la sede del gruppo, di fatto sciogliendolo. Blindato l’ingresso della sede di Corso Bramante del deposito mezzi e delle strutture mobili in via Arturo Toscanini.
“Sono il primo a essere amareggiato per la situazione che si è venuta a creare. Ci abbiamo perso tutti. Non è stata una mia decisione ma mi sono visto costretto a farlo”. Dice il sindaco che afferma di aver preso la decisione insieme alla Regione Marche.
Feduzi punta il dito sull’atteggiamento del coordinatore del Gruppo, Alessandro Capucci. Inoltre, come si legge in una nota scritta dal sindaco sul suo profilo Facebook, “il numero dei volontari dal 2014 ad oggi è passato da 109 a 67, con lettere arrivate all’amministrazione da parte dei dimissionari che attribuivano al referente un comportamento poco rispettoso nei confronti dei medesimi”.
Il punto di rottura definitivo il 30 maggio 2019. Era il giorno dell’ultima riunione convocata con 9 giorni di anticipo per parlare con il Gruppo delle inadempienze fatte. Ma nessuno degli oltre 60 volontari si è presentato.
Capucci: “La Regione Marche deve decidere”
Il capogruppo, Alessandro Capucci, racconta al Ducato che la decisione è stata solo del sindaco. “Non possono dimettermi, sono stato eletto democraticamente. L’unica cosa che il sindaco poteva fare era portare a conoscenza il Consiglio comunale della volontà di chiudere il Gruppo per determinati motivi che verranno valutati dallo stesso consiglio che poi farà una delibera. Successivamente sarà la Regione Marche a prendere la decisione finale.” Nell’articolo 4 del regolamento della Protezione civile del Comune di Fermignano è scritto che il sindaco “può proporne, con provvedimento motivato, lo scioglimento” del Gruppo.
Secondo Capucci la motivazione del sindaco è dovuto a un uso improprio dei veicoli, dei mezzi e dei materiali. Lui ha confermato di avere usato determinati mezzi per il raduno nazionale della Protezione civile, comunicandolo preventivamente al Comune. Inoltre sono stati usati due Fiat Ducato per la cena di associazione, che Capucci giustifica come un “metodo di aggregazione, per far sentire più sicuri i cadetti (che sono minorenni) e divertirsi. Il sindaco avrebbe invece “accusato il Gruppo di peculato d’uso, ma di cosa stiamo parlando?”.
Capucci rimprovera a Feduzi di non essere riuscito ad avere una riunione con lui. L’unica convocata (quella del 30 maggio) era un giovedì pomeriggio, “unico giorno in cui nessun volontario avrebbe potuto presentarsi” secondo lo stesso Capucci.
Il gruppo al momento non è attivo, ma non è ancora definitivamente chiuso. Si rimane in attesa della decisione della Regione Marche.