URB, 18 GIU. – La rete idrica marchigiana è un colabrodo. Nello stesso giorno del rapporto “Progress on drinking water” di Unicef e Oms, l’Istat certifica che il 15% dei Comuni marchigiani perde oltre la metà dell’acqua, anche se Macerata ne disperde “solo” l’8,6%. La maggior parte dei Comuni marchigiani, il 40%, registra dispersioni inferiori al 30%, e il 20% degli abitanti della regione si dichiara insoddisfatto di odore, sapore e grado di limpidezza dell’acqua. Ogni anno il prelievo delle acque nella nostra regione vale 174 milioni di metri cubi, una media pro capite di 308 litri per abitante.
“L’acqua è una risorsa tanto preziosa quanto esauribile. È fonte di vita ed è alla base di ogni attività antropica, che sia economica o di semplice utilizzo quotidiano – commenta Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – l’agricoltura negli anni ha saputo ottimizzarne l’impiego secondo un uso sempre più consapevole e razionale ma ogni settore produttivo dovrebbe rendere più sostenibile il proprio approccio alla disponibilità idrica”.
(g.p.)