di GIULIA CIANCAGLINI
URBINO – Una ragazza esce dall’aula dopo l’esame orale e salta tra le braccia della sua migliore amica, che le ha portato un mazzo di fiori per festeggiare un’altra tappa raggiunta insieme. Un sorriso a trentasei denti le spunta sul viso. “È finita, finalmente!”, dice con gli occhi lucidi. Ad aspettarla oltre all’amica, il fratello più piccolo, la mamma e la nonna, che dice di essere “più emozionata di lei”.
Durante gli esami di maturità negli istituti superiori c’è un’atmosfera insolita: le aule e i banchi sono rimasti vuoti, le lavagne pulite, la luce al neon spenta per evitare di aggiungere ulteriore calore alle giornate estive, anche l’aula dei colloqui è in penombra. Gli studenti che devono sostenere in giornata l’esame orale si riconoscono: sono quelli vestiti più eleganti, con pantaloni lunghi e camicia e con i libri nella borsa. Gli altri, che si sono già tolti il peso della prova, sono pronti ad andare al mare ma sono qui a fare il tifo per gli amici. Gli ultimi, che devono sostenere il colloquio nei prossimi giorni, si intrufolano nelle aule vuote e ripetono qualche materia estraendo i foglietti con argomenti plausibili. E quest’anno la prova orale di maturità sarà proprio così: anche la sorte avrà un suo ruolo. Ogni studente dovrà scegliere fra tre buste.
Giulia Calli, 18 anni, è stata la prima del primo giorno a sostenere l’esame orale nel suo liceo, si è fermata fuori dall’ingresso per attendere le sue compagne: “Da una parte mi sono sentita fortunata perché ti togli subito il peso, dall’altra avrei preferito farlo un pochino più tardi per avere il tempo di prepararmi meglio”. Prima degli scritti, infatti, la commissione d’esame ha estratto una lettera dell’alfabeto da cui iniziare a interrogare. “Faccio l’Istituto Tecnico Industriale Statale, con indirizzo Chimica – dice – oggi ho scelto la busta che conteneva pangermanesimo e razza ariana. Pensavo peggio, Storia è una delle materie in cui mi sentivo più sicura. Le buste sono un sistema rischioso perché se peschi una busta con un argomento che non sai, ti blocchi. Allo stesso tempo è vantaggioso perché, secondo me, la preparazione della tesina è una perdita di tempo”.
Nella nota ministeriale del 6 maggio 2019 il Miur ha specificato le novità di quest’anno per la maturità: le modalità di svolgimento della prova orale scandita in quattro momenti. La prova inizia dal materiale preparato dalla commissione che tiene conto “del percorso didattico effettivamente svolto, in coerenza con il documento di ciascun consiglio di classe” e ogni studente, all’inizio della prova, riceve dal presidente di commissione tre buste, ognuna contenente un argomento, e ne sceglie una. Segue l’esposizione, attraverso una breve relazione o un elaborato multimediale, dell’esperienza svolta nel percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento, in pratica la cosiddetta “alternanza scuola-lavoro”; poi l’accertamento delle conoscenze e competenze maturate nell’ambito delle attività su “Cittadinanza e Costituzione” e, infine, la discussione e la correzione delle prove scritte.
Giulia, quest’estate, andrà in vacanza con le sue amiche, in Spagna, e penserà al suo futuro: “Vorrei fare l’Isef, se tutto va bene vorrei continuare a giocare a calcio. Sono un terzino sinistro ed è stato difficile allenarmi e studiare durante la maturità”.
Fuori dal Liceo classico Raffaello di Urbino, Elena Bianchi, 19 anni, racconta il suo esame orale: “Ho scelto la busta numero 3 che conteneva la storia della distruzione di Cartagine, legata ad argomenti di greco ma anche di latino. Io ho collegato altre materie, come filosofia e italiano. Per matematica, fisica e inglese mi hanno fatto loro le domande. Mi hanno chiesto anche la prima Guerra mondiale”. Elena per la parte relativa a “Cittadinanza e Costituzione” aveva preparato un approfondimento sull’Onu ed è stata contenta di poterlo esporre. “Come scuola-lavoro ho lavorato in una biblioteca di un museo civico a Urbania, dove abito”, ha aggiunto. Secondo Elena la nuova formula degli esami orali è svantaggiosa: “Però, se uno è preparato, le buste servono per metterlo alla prova. Io ho scelto la terza perché era un po’ storta e sul momento ero emozionata, non sapevo in base a cosa scegliere”.
Qualcuno invece è fuori dal liceo ad attendere gli amici e aspetta con ansia il giorno del proprio orale. Come Greta Ragnucci, anche lei 19 anni, che ha qualche altro giorno per studiare prima di essere esaminata il 4 luglio. “Non ho paura, ma vedendo tutti gli altri che hanno finito, mi sale un po’ di adrenalina. Spero di dare il meglio di me. Le materie che temo di più sono matematica e fisica ma non dovrebbero esserci nelle buste, dato che faccio Scienze Umane”. Per il futuro Greta ha le idee chiare: “Voglio fare Psicologia alla triennale, qui a Urbino”. Ma anche per i prossimi mesi ha un programma preciso: “Per l’estate solo divertimento. Vacanze e divertimento, ce lo siamo meritati”.
“Ora solo risate, addio libri”, commenta anche Elisa Bartolucci, maturanda del liceo classico, appena uscita dall’aula dove è stata interrogata per quasi un’ora, che racconta: “Ho scelto la busta numero tre. C’era un documento di scienze sui ghiacciai che si sciolgono per il cambiamento climatico. Un tema attuale di cui avevamo parlato in classe, ho cercato di collegarlo agli argomenti di fisica e di letteratura. Non mi aspettavo che uscisse scienze, speravo nelle materie di indirizzo ma sempre meglio di matematica e fisica”. La sorte in questo caso ha fotografato i suoi desideri: “Per il futuro voglio passare dall’ambito classico a quello scientifico, voglio studiare Medicina o Ingegneria Biomedica. Preferirei andare fuori per l’università, mi piacerebbe molto Bologna”.
Le bidelle, Bruna e Irene, spettatrici in prima fila dell’esame di maturità, descrivono gli stati d’animo degli studenti prima e dopo l’interrogazione: “Prima di entrare sono tanto emozionati. Ognuno poi reagisce in modo diverso. Quest’anno con il fatto della novità delle buste non sanno mai cosa aspettarsi. Quando escono invece sono festosi, sorridenti. Qualcuno per scaricare la tensione, scoppia in lacrime. Le famiglie e gli amici stappano spumante e lanciano fiori. Noi ovviamente permettiamo loro di festeggiare, è una festa per tutti”.