URBINO – Si è conclusa in una sala del trono affollata per ascoltare la narrazione dello scrittore Paolo Di Paolo, la lezione di Costantino d’Orazio sulla storia e le opere di Raffaello, e con una lunga fila alla mostra dedicata al pittore urbinate, la settima edizione del Festival del giornalismo culturale. Un “festival itinerante”, che quest’anno aveva come filo conduttore proprio il viaggio, analizzato attraverso incontri e dibattiti sulla narrazione giornalistica, letteratura, cinema e arte. “È l’epilogo di una edizione densissima, con incontri di grande qualità, per certi versi superiore a quella degli scorsi anni – ha commentato Giorgio Zanchini, direttore del Festival assieme a Lella Mazzoli – un filo rosso che ha unito le varie tappe con un percorso connesso e coerente”.
“Come sempre ribadiamo il valore della cultura e speriamo che anche gli italiani ma soprattutto i politici credano che sia uno strumento straordinario per comprendere il mondo e tutto ciò che viene narrato senza la cultura, e in particolare la cultura classica, non possa essere fatto correttamente – ha aggiunto Lella Mazzoli – quindi questo percorso è stato particolarmente ricco non solo perché lungo, ma per le tante voci che abbiamo ospitato”.
E un’anticipazione sul tema dal prossimo anno: “Vorremmo lavorare sul rapporto tra cultura e scienza, nelle pagine culturali e sui vari media” conclude Zanchini