di MARCO FERRARI
URBINO – Il Comune di Fermignano ha votato una mozione per conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, attivista e politica italiana superstite dell’olocausto e testimone attiva della Shoah. La mozione, presentata dalla lista civica di opposizione Piazza aperta, è stata votata a maggioranza dal Consiglio comunale, con l’eccezione dei due consiglieri di Fermignano nuova, forza politica di centrodestra. Pieno appoggio è invece arrivato dal sindaco di Fermignano, Emanuele Feduzi, che si è detto “rammaricato del loro comportamento” e ha parlato di “segnale di civiltà” da parte del suo Comune: “Una persona che ha subito l’olocausto e il dramma di Auschwitz si trova, oggi, a vivere sotto scorta. Questo è sinonimo del fatto che abbiamo perso la rotta. E bisogna ritrovarla”.
L’ASTENSIONE DI FERMIGNANO NUOVA
L’avvocatessa Nicoletta Bonci, capogruppo di Fermignano nuova, ha specificato di essere “assolutamente d’accordo con la proposta di concedere a Liliana Segre la cittadinanza onoraria”, ma anche di considerare la commissione parlamentare contro l’odio istituita su suggerimento della senatrice (approvata dal Senato a ottobre) una sorta di “organismo di censura delle idee”, in accordo con le posizioni dei partiti nazionali di destra e centrodestra. Il gruppo consiliare ha chiesto quindi di togliere dal testo della mozione il riferimento alla commissione parlamentare. Proposta bocciata. Questo ha spinto Fermignano nuova ad astenersi.
IL LOCALE CHE RICORDA IL NAZIONALE
La scelta di Fermignano Nuova ricorda quella dei 98 senatori di centrodestra che il 30 ottobre scorso si sono astenuti durante la votazione per la creazione della commissione proposta dalla senatrice Segre. Anche in quel caso la mozione è stata approvata, con 151 voti a favore.
CHI È LILIANA SEGRE
Liliana Segre è nata a Milano in una famiglia di origine ebraica il 10 settembre del 1930. All’età di 14 anni, nel 1944, è stata deportata dai nazisti al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Un anno dopo, è stata liberata dalle forze armate statunitensi nel campo di Malchow, in Germania settentrionale. Al suo rientro in Italia dopo la prigionia, per molto tempo non ha parlato pubblicamente della sua esperienza nei campi di sterminio. Fino al 1997, quando è stata fra i testimoni del film-documentario Memoria. Nel 2018 è stata nominata senatrice a vita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per aver dato lustro alla Patria con altissimi meriti nel campo sociale.