di GIACOMO PULETTI
URBINO – Un lungo applauso ha accompagnato l’uscita di Peter Aufreiter dalla sala Serpieri del collegio Raffaello, gremita per il saluto del Consiglio comunale al direttore uscente della Galleria Nazionale delle Marche. Un momento voluto dall’amministrazione comunale come ringraziamento per i quattro anni da direttore di Palazzo Ducale, al quale ha cambiato il volto aumentandone i visitatori. “Quest’anno abbiamo già toccato quota 260.000 visitatori, con un aumento del 25% rispetto allo scorso anno – ha detto Aufreiter – gli introiti sono cresciuti del 30%, dobbiamo renderci conto che Palazzo Ducale è un museo di prima classe a livello internazionale”.
“Urbino sempre nel cuore”
Il direttore ha preso la parola subito dopo il saluto istituzionale dei capigruppo in Consiglio comunale, che gli hanno espresso gratitudine per il lavoro svolto augurandogli il meglio per il futuro. “Non vorrei vivere questo momento come un saluto – ha spiegato il direttore che dal 1 gennaio 2020 assumerà la guida del Museo della tecnica di Vienna – tornerò e avrò sempre nel cuore Urbino e la sua gente”. Un’esperienza , quella di Aufreiter nella città di Raffaello, ricca di alti e bassi sin dal 2015, quando senza pensarci un momento decise di rispondere al bando di concorso per la guida della Galleria Nazionale delle Marche. “Nell’autunno del 1999 ho conosciuto mia moglie proprio durante l’Erasmus a Urbino – ha raccontato – e così, dopo una vita in Austria, abbiamo deciso di provare a tornare in Italia, ed è andata bene”.
Aufreiter ha spiegato le contraddizioni che hanno accompagnato i suoi quattro anni a Urbino: il “caos della burocrazia” contrapposto alla bellezza dei luoghi; il calore della gente, direttamente proporzionale alla quantità di polemiche; il caldo d’estate il freddo in inverno mitigati dai colori del cielo e dall’atmosfera rinascimentale. “Le cose che ho fatto qui in quattro anni, in Austria le avrei fatte in due – ha ragionato – ma la creatività dei progetti nasce anche dalle difficoltà del quotidiano. Sono contento di lasciare al mio successore tante cartelle ricche di piani già avviati e finanziati”. Successore che non arriverà a breve, dal momento che il ministero dei Beni culturali e del Turismo, come ha detto Aufreiter con un pizzico di polemica, “non ha ancora emesso il bando di concorso, nonostante sappiano da molti mesi che sarei andato via”. Nel frattempo, il ruolo di direttore ad interim sarà ricoperto da Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria che “sarà a Urbino un giorno alla settimana”.
Record di visitatori
Il “papa straniero” che ha avuto il merito di aprire i torricini alla cittadinanza ha ricordato di essersi opposto per quattro volte al trasferimento temporaneo de La Muta di Raffaello alle Scuderie del Quirinale per una mostra in programma nel 2020, augurandosi che chi verrà dopo di lui continui in questa direzione, “perché è inutile lamentarsi dei troppi turisti a Roma, Venezia e Firenze se poi portiamo via le opere più belle dai luoghi più piccoli”. C’è stato il tempo anche per un mea culpa sugli errori commessi, come aver lasciato indietro gli altri musei del polo per mancanza di tempo e personale. “Come Galleria abbiamo provato a sopravvivere in anni difficili, e in quattro anni i visitatori sono aumentati del 40% – si è difeso Aufreiter – La cosa di cui vado più orgoglioso è il rapporto che si è instaurato con i miei collaboratori. All’inizio volevo licenziarne qualcuno ma quando mi hanno detto che non si poteva fare ho pensato di doverli motivare”.
E pare esserci riuscito, vista la lettera di ringraziamento che Massimiliano Sirotti, presidente del Consiglio comunale, ha letto a nome dell’associazione guide turistiche di Urbino, nella quale hanno elogiato la capacità di “dialogo costruttivo” instaurata dal direttore. Al termine della cerimonia il sindaco di Urbino Maurizio Gambini, dopo un discorso di ringraziamento nel quale ha incolpato la minoranza per le polemiche di questi anni, con qualche responsabilità attribuita anche al co-sindaco Vittorio Sgarbi “in Italia è conosciuto come uomo della polemica”, ha consegnato ad Aufreiter una targa commemorativa a nome dell’intera cittadinanza. Solo a questo punto un velo di commozione si è palesato negli occhi del direttore, mentre invitava tutti a Vienna nella primavera del 2020.