URBINO, 10 DIC. – I ghiacci della Groenlandia sia stanno sciogliendo a un ritmo sette volte più elevato rispetto agli anni ’90. È quanto emerge dall’articolo “Mass balance of the Greenland Ice Sheet from 1992 to 2018”, pubblicato sulla rivista scientifica Nature e del quale è co-autore il professor Giorgio Spada, docente di Fisica della terra al dipartimento di Scienze pure e applicate (DiSPeA) della Carlo Bo.
Lo studio è stato curato da un team di 89 scienziati polari di 50 diverse organizzazioni internazionali utilizzando dati raccolti con tecniche geodetiche e geofisiche con il sostegno dell’Agenzia spaziale europea e della Nasa. “Questa eccezionale variazione esporrà 40 milioni di persone in più al rischio di inondazione a fine secolo”, afferma Spada. Dal 1992 la Groenlandia ha perso 3.800 miliardi di tonnellate di ghiaccio, che hanno fatto alzare il livello globale dei mari di circa 1 centimetro.
Dallo studio emerge che nel 2011 si è avuta la maggiore velocità di variazione, pari a 355 miliardi di tonnellate all’anno, 10 volte in più del 1990. “L’università di Urbino – continua Spada – ha contribuito fornendo modelli numerici sviluppati nella sezione di Fisica del DiSPeA per isolare le effettive variazioni del volume dei ghiacci in risposta al surriscaldamento globale”.
(g.p.)