di FRANCESCA DE MARTINO e ELIA FOLCO, contributo audio di LINDA CAGLIONI
URBANIA – “Alessio era un ragazzo leale, un ‘compagnone’, sempre sorridente e poi soprattutto un gran lavoratore. Per noi era un amico speciale”, queste le prime parole che riescono a dire due degli amici su Alessio Ronconi, il trentenne morto in un frontale in zona San Silvestro. Con lo sguardo fisso a terra, ancora increduli, aspettano prima di parlare ma poi il ricordo di Alessio fa spuntare un sorriso. “Era un nostro amico di vecchia data, eravamo un gruppo unito – proseguono a fatica i ragazzi, commercianti della cartoleria in piazza San Cristoforo – ci vedevamo spesso, a Natale eravamo insieme e anche la sera prima che morisse ci eravamo incontrati. Sorrideva soddisfatto. Era orgoglioso della sua vita, da poco era stato promosso anche a lavoro come capo reparto”.
Parla Marco per entrambi, con gli occhi lucidi: “Da nemmeno un anno era fidanzato con una collega dell’Imab di Fermignano e si fermava spesso lì per questo motivo, la conoscevamo poco. A Urbania però usciva spesso, in città era conosciuto, dato che era il figlio di un poliziotto”. La notizia dell’incidente ha sgomentato anche loro, il primo sentimento è stato l’incredulità: “Quando, tornato dal lavoro, ho saputo che un ragazzo era morto in un’incidente sulla strada per Fermignano, mai potevo immaginare potesse essere lui – racconta – poi dopo dieci minuti mi hanno chiamato e mi hanno avvisato che era proprio Alessio. Non volevo crederci, è dura”. Al suo fianco, l’amico riesce a dire poco: “So solo che ieri c’era e oggi non c’è più. È assurdo”.
La città è scossa, silenziosa. Tutti conoscevano di vista Alessio e le sue abitudini: “Un ragazzo semplice che ha sempre lavorato e viveva la sua realtà. Faceva casa, lavoro, piazza”; questo dicono di lui i baristi, i commercianti, i passanti. Ma nessun altro si sbilancia un po’ di più, nessuno se la sente di descrivere “chi era”.
Sensi, il tennis e il calcetto
Un ragazzo come tanti Alessio, che come tanti giovani trentenni aveva la passione per lo sport, che praticava a livello amatoriale. Spesso si ritrovavano insieme per vedere le partite. “Una volta eravamo anche andati fino a San Marino – ricordano i suoi amici – per veder giocare dal vivo Stefano Sensi, che ora è all’Inter. Una cosa per cui lui, milanista sfegatato, un po’ aveva storto il naso”.
Ancora più del calcio però, la sua passione era il tennis, uno sport che praticava sin dalla tenera età e che ha sempre guardato con enorme interesse. “Andavamo spessissimo a vedere le partite durante l’estate, – raccontano – ha giocato per anni a livello amatoriale, aveva anche frequentato dei corsi e si divertiva moltissimo a vedere i vari tornei. Seguiva molto – continuano – anche le gare femminili: infatti era fan di Flavia Pennetta e Sara Errani, con cui si era anche fatto dei selfie quando le aveva incontrate”.
Giocava spesso, frequentava al Circolo del tennis di Urbania, dove aveva moltissimi amici. “Lo abbiamo praticamente visto crescere – dice Guido Rigucci, titolare del club – era un ragazzo sempre allegro, che andava d’accordo con tutti. Negli ultimi tempi aveva iniziato a venire meno spesso, per il lavoro, ma si ritagliava sempre un po’ di tempo per noi. La sera prima dell’incidente eravamo andati a mangiare la pizza tutti insieme, è stranissimo pensare che non ci sia più, non sappiamo proprio cosa dire”. E oltre che a tennis giocava spesso a calcetto, sempre con la stessa passione, che lo aveva portato a diventare grande amico anche dei giocatori della Barco Urbania, la squadra di calcio a 5 affiliata al circolo: “Veniva spesso a seguire le nostre partite – continua il gestore – ci accompagnava sia in casa che in trasferta, per noi era un tifoso speciale. Quando abbiamo saputo la notizia siamo rimasti tutti scioccati, e abbiamo deciso di chiedere alla federazione di rimandare la prossima partita di campionato. Per fortuna hanno capito la nostra posizione e hanno acconsentito”. Un piccolo gesto per salutare un compagno e un amico.
Il saluto del fratello
Tra i post che sulla bacheca facebook di Alessio tentano di dare forma al dolore, spiccano le parole del fratello minore Alessandro: “Sarai sempre il mio fratellone, ci mancherà tutto di te. Tutti noi sapevamo che eri un ragazzo buono e di cuore. Vorrei che tornassi da noi, lo vorrei tanto. Ma so che non potrà accadere. Tu guardaci da lassù e stai tranquillo, che cercheremo di farci forza anche per te”.
Aggiornamento ore 18.30 del 10 gennaio 2020. L’autopsia sul corpo di Alessio Ronconi sarà effettuata alle 13 di sabato 11 gennaio, e non è stata svolta nella mattinata di venerdì 10 come riportato nel servizio audio