FERMIGNANO, 11 GEN. – Una priorità, allargare il più possibile la coalizione di centrosinistra. Poi una “bacchettata” allo sfidante Sauro Longhi, che qualche giorno fa ha annunciato a sorpresa la sua candidatura. E infine l’apprezzamento per le parole che il sindaco di Urbino Maurizio Gambini ha speso per difenderlo dagli attacchi del Partito Democratico. Il presidente della regione Marche, Luca Ceriscioli, presente all’inaugurazione del nuovo impianto energetico dello stadio comunale di Fermignano, parla delle regionali che si terranno a maggio o giugno. Elezioni in cui il suo partito è diviso tra la sua riconferma a governatore e una svolta incarnata dall’ex rettore dell’università Politecnica delle Marche, figura gradita anche al Movimento 5 Stelle, che aprirebbe a una nuova alleanza giallorossa dopo l’esperimento umbro.
“Prima di tutto bisogna condividere i programmi. I 5 Stelle hanno dimostrato un’attenzione molto forte. L’obiettivo è formare la più larga coalizione possibile, decidere i metodi sulla scelta del candidato per poi individuarlo. La strada è ancora lunga e difficile e quindi diventa prioritario allargare il campo del centrosinistra per vincere”.
“L’annuncio di Longhi? E’ come aver saltato tre passaggi in uno: per candidarsi con una coalizione prima ci deve essere il suo appoggio. Gli ho spiegato che la sua uscita è stata avventata, perché per fare insieme un percorso bisogna rispettarsi e darsi obiettivi condivisi” ha detto Ceriscioli. Sui tempi per l’ufficializzazione della candidatura non si sbilancia: “Stiamo lavorando con i ritmi giusti: l’importante è non accelerare troppo per evitare divisioni”.
Infine, sull’inaspettata mano tesa del sindaco di Urbino Maurizio Gambini, che lo ha difeso dagli attacchi interni del suo partito, Ceriscioli commenta: “Pur apprezzabile perché ha riconosciuto il nostro lavoro al di là dello schieramento politico, con tutto quello che abbiamo fatto per la città è giusto che difenda la Regione. La mostra di Raffaello, le risorse messe a disposizione per la città della cultura, la ristrutturazione della Data e della casa di Raffaello. Senza contare i 12 milioni di euro investiti nell’ospedale. Così tante risorse regionali per Urbino non si vedevano da tempo”.
(f.c., m.p.p.)