L’opposizione attacca Gambini. “Sulle celebrazioni raffaellesche siamo in ritardo”

di LINDA CAGLIONI

URBINO – A otto mesi dal loro insediamento ai banchi dell’opposizione, i consiglieri del Partito democratico e di Viva Urbino hanno fatto il punto della situazione e messo in fila. E nella conferenza stampa organizzata sabato 18 gennaio nella sede Pd, il capolista Mario Rosati ha esposto tutte quelle che lui e i suoi colleghi considerano i punti critici nell’amministrazione della nuova Giunta di Maurizio Gambini. In cima alla lista dei nodi da districare, spiccano la gestione delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Raffaello e il mancato piano per rilanciare lo sviluppo della città. “In Consiglio abbiamo insistito perché si progettasse un calendario per dare giusto risalto all’anniversario – ha spiegato Rosati. – Queste spinte sono arrivate anche da altre forze politiche. Ma l’Amministrazione non ha ancora spiegato cosa intende fare. Siamo in ritardo. Un progetto avrebbe già dovuto essere pronto dalla scorsa amministrazione. Invece, fino a questo momento, abbiamo goduto di iniziative che non sono state messe in campo dal Comune”(Andrea De Crescentini, assessore al Turismo, e il sindaco Gambini al Ducato hanno assicurato che entro il mese di gennaio verranno presentate tutte le iniziative).

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Cultura e Università sono i due aspetti su cui l’Amministrazione dovrebbe basarsi per ridare slancio alla città, secondo l’opposizione. “Possibile che nel 2020 non sia stata organizzata un’altra mostra su Raffaello? Magari con opere in prestito da altri musei? La Regione gli ha messo a disposizione 400 mila euro da investire nelle celebrazioni di Raffaello. E ancora non sappiamo come saranno usati – ha aggiunto il segretario Pd.- Abbiamo sfiorato le 270 mila presenze nell’ultima mostra, ma le dobbiamo al lavoro fatto da Peter Aufreiter, (l’ex direttore della Galleria nazionale delle Marche, ndr). Qual è il prossimo passo?”.

Tante parole sono state spese anche per la curva demografica di Urbino, che continua a scendere. I dati Istat mostrano come il trend negativo sia una costante. La popolazione urbinate, che al 31 dicembre del 2008 era di 15.528 abitanti, risultava scesa a 14.361 dieci anni dopo. “Lo spopolamento è un problema nazionale. Ma Pesaro conta 90 mila abitanti, Fano 60 mila. Non può essere che una città come Urbino, che ha punti forti come il tribunale, l’ospedale e l’Università, non riesca a fermare il trend”, ha detto il segretario Pd Lorenzo Santi.

Per i dem, l’immobilismo della città ducale si riflette nei numeri dell’anagrafe ma anche in quelli del commercio: “Solo qualche giorno fa abbiamo assistito alla chiusura del negozio di Bartolucci. , un luogo che appartenva alla tradizione. Noi tutti, nelle nostre case, abbiamo almeno un giocattolo in legno comprato lì – ha proseguito Santi. – Le nostre attività continuano ad abbassare le saracinesche. Noi siamo pronti a impegnarci per rilanciare il centro. Ma l’Amministrazione deve chiedersi dove stia andando questa città”.

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