Raffaello Sanzio, il maestro universale che ha conquistato il mondo. Da Roma a Washington, le mostre del cinquecentenario

Madonna della Rosa (1518). Museo del Prado
di NICHOLAS MASETTI

URBINO- Chiusa la mostra Raffaello e gli amici di Urbino nella città ducale, l’Italia e il mondo si preparano a proseguire le celebrazioni per il 500° anniversario della morte di Raffaello Sanzio con diverse esposizioni che toccheranno non solo la vita del maestro urbinate, ma anche seguaci, periodo rinascimentale e stili appresi da Raffaello Sanzio. Infatti, al Mart – Museo arte moderna di Rovereto e Trento – dal 2 ottobre 2020 al 10 gennaio 2021 ci sarà proprio un confronto tra l’antico e il moderno con la mostra “Picasso, de Chirico e Dalì: dialogo con Raffaello”.

Per rendere omaggio al maestro urbinate, alcuni musei hanno deciso di muoversi d’anticipo, come la Galleria Nazionale delle Marche, mentre altri, su tutti le Scuderie del Quirinale di Roma, si preparano ad accogliere migliaia di visitatori (nelle prime 48 ore di prevendita ci sono state oltre 10mila prenotazioni) nei prossimi mesi.

Per il ricordo alcune opere viaggeranno, altre rimarranno nella propria sede, altre ancora verranno proiettate ed esposte insieme a importanti riproduzioni. Un fenomeno universale, un artista globale. Un grande filosofo dell’arte che sapeva utilizzare tutto ciò che gli capitava tra le mani: un pennello, uno stilo, una tavola, ma capace di muoversi anche nell’architettura, nella pittura ritrattistica, nell’affresco e persino nell’incisione. Questo era, è, e sarà sempre Raffaello: un genio senza confini.

Roma, la più grande mostra monografica della storia

Quella della capitale sarà la mostra su Raffaello per eccellenza del 2020. Alle Scuderie del Quirinale saranno oltre 200 le opere dell’artista nato a Urbino, per un evento che celebrerà al meglio l’anniversario della morte. Aprirà al pubblico il 5 marzo e si chiuderà il 2 giugno, giorno della nascita della Repubblica italiana. Verrà inaugurata il 3 marzo e per l’occasione ci sarà anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Si potranno osservare opere provenienti dai migliori musei del mondo: il Ritratto di Baldassare Castiglione dal Louvre di Parigi, la Madonna della Rosa dal Prado di Madrid e Il Sogno del Cavaliere dalla National Gallery di Londra.

Sempre a Roma, da marzo 2020 a gennaio 2021, ci sarà una mostra multimediale dal nome “Raffaello alla Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche”.

Mostra Raffaello alle Scuderie del Quirinale

Da Rimini a Jesi, quattro mostre nel territorio

Nelle Marche le città di Pesaro, Jesi e Loreto hanno deciso di dedicare al maestro tre mostre che toccheranno alcuni punti del Rinascimento italiano.

A Pesaro, dal 31 marzo al 7 giugno, al Centro arti visive Pescheria ci sarà “Piattella: Disgregazione e unità. Solcando la misura rinascimentale di Urbino”, mentre le basse Marche investiranno su temi specifici. Al Museo Pontificio Santa Casa di Loreto si potrà osservare dal 4 aprile al 5 luglio La Madonna di Loreto, mentre alla Fondazione Angelo Colocci di Jesi, da 3 aprile al 31 gennaio 2021, gli spettatori potranno ammirare un’esposizione dedicata ai nessi tra l’umanista jesino e Raffaello.

Anche Rimini si è attivata per i 500 anni dalla morte di Sanzio: da ottobre 2020 ci sarà una mostra con la Madonna Diotallevi.

A Milano un’immersione nella storia raffaellesca

Non una semplice mostra, ma un vero e proprio racconto multimediale immersivo: è l’iniziativa messa in atto a Milano al Museo della Permanente, una mostra che si è aperta il 4 ottobre del 2019 e sarà aperta fino al 2 febbraio. Chiamata “Raffaello 2020”, è formata da cinque sale con un percorso dalla durata di 75 minuti, dove si possono osservare la storia, le opere e i luoghi che hanno reso celebre il pittore. È presente anche la bottega dell’artista attraverso una visione con realtà aumentata.

Raffaello 2020 al Museo della Permanente di Milano

Umbria, le copie perugine della Deposizione Baglioni di Raffaello

Nella regione dove Raffaello visse tra il 1499 e il 1504, Perugia e Città di Castello hanno deciso di attivarsi per il 2020. Nella Galleria Nazionale dell’Umbria, diretta da Marco Pierini, direttore ad interim anche della Galleria Nazionale delle Marche-Palazzo Ducale di Urbino, dal 9 ottobre del 2020 al 10 gennaio del 2021, saranno in esposizione sette copie perugine della Deposizione Baglioni, dipinta nel 1507 per l’altare di famiglia nella chiesa di San Francesco al Prato.

A Città di Castello invece, dal ottobre 2020 a gennaio 2021, andrà in scena alla Pinacoteca comunale la mostra “Raffaello giovane e il suo sguardo” che si concentrerà sull’analisi della cultura figurativa in cui il giovanissimo maestro si confrontò con personaggi come il Perugino.

Mondovì (Cuneo), una mostra-restauro per Raffaello

Il comune piemontese ha deciso di anticipare le celebrazioni inaugurando il 15 novembre del 2019 una mostra-restauro al Museo della Ceramica. L’opera La Madonna del Divino amore, prestata a Mondovì dal Museo Nazionale di Capodimonte di Napoli, sarà disponibile fino al 15 marzo. Nella mostra il pubblico può osservare parte della produzione artistica del maestro su diversi supporti, dai disegni, ai cartoni, dai dipinti ai tessuti.

La Madonna del Divino Amore (1516)

Londra, una mostra multimediale e una con gli arazzi

La National Gallery sta ultimando una grande mostra su Raffaello che racconterà il pittore come artista versatile e multimediale, dimostrando il suo impegno non solo con il pennello, ma anche nell’architettura, nell’archeologia e nella poesia. Patrocinata dalla società svizzera di servizi finanziari Credit Suisse, l’esposizione inizierà il 3 ottobre del 2020 e chiuderà il 24 gennaio del 2021. Arriveranno opere dal Louvre di Parigi, dai Musei Vaticani, dagli Uffizi di Firenze e dalla National Gallery of Art di Washington.

Sempre a Londra, sponda Victoria e Albert Museum, fino al 27 gennaio si possono osservare sette arazzi commissionati a Raffaello da Papa Leone X nel 1515 per la Cappella Sistina del Vaticano, raffiguranti gli apostoli San Pietro e San Paolo.

Aeroporti, le riproduzioni in viaggio per l’Europa

Una mostra itinerante accompagnerà per tutto il 2020 diverse città d’Europa. Si chiama “Raffaello – Una mostra impossibile” e conta riproduzioni dei 45 principali capolavori del maestro urbinate, riprodotti in dimensione reale, ad altissima definizione e leggermente retroilluminati. Tra le riproduzioni anche la celebre Scuola di Atene.

Inaugurata il 22 novembre dell’anno scorso, l’esposizione ideata e curata dal docente Renato Parascandolo, è partita dall’aeroporto delle Marche-Raffaello Sanzio di Falconara, in provincia di Ancona e a partire dal mese di febbraio si sposterà a Parigi, al centro commerciale Carrousel du Louvre.

Toccherà poi, in ordine cronologico, fino a dicembre 2020, Monaco di Baviera, Francoforte sul Meno e Bruxelles. Probabilmente questo itinerario proseguirà anche nel 2021, fino a giungere in Russia.

Sul tema Rinascimento, il Louvre di Parigi non ha in programma una mostra su Raffaello ma ha fatto sapere che ne presenterà una sul periodo, dal nome “Corpo e anima: scultura in Italia da Donatello a Michelangelo 1460-1520”.

Raffaello – Una Mostra Impossibile, all’aeroporto di Falconara fino al 2 febbraio 2020

Berlino, cinque Madonne insieme per la prima volta

Nella capitale tedesca, fino al 26 aprile 2020, si possono ammirare ben cinque Madonne di Raffaello, riunite per la prima volta nella storia in un’unica sala. La Pinacoteca di Berlino, nella sua collezione permanente, conta già sulla Madonna Colonna, sulla Madonna col Bambino tra i santi Girolamo e Francesco e sulla Madonna Solly. A queste tre opere si aggiungono la Madonna dei Garofani, proveniente dalla National Gallery di Londra, e la Madonna Terranuova, prestata dalla galleria di incisioni Kupferstichkabinett di Berlino.

Washington, nel segno del Manierismo

Anche capitale degli Stati Uniti ha organizzato una mostra su Raffallo. Dal 16 febbraio al 14 giugno alla National Gallery of Art la mostra “Raffaello e la sua cerchia” raccoglierà 26 dipinti di collaboratori, seguaci e incisori ispirati al maestro urbinate. Nove disegni riprendono lo stile dell’ultimo periodo d’attività del pittore urbinate, deceduto il 6 aprile del 1520 a Roma, e la tendenza artistica del Rinascimento, il Manierismo. Ci saranno anche dieci incisioni di uno dei suoi primi seguaci, il bolognese Marcantonio Raimondi.

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