di LUCA GASPERONI
URBINO – Questa mattina il sindaco di Urbino Maurizio Gambini ha firmato un accordo con i sindacati locali di Cgil e Cisl sulle linee di bilancio 2020 per il sociale. A disposizione ci saranno 146.000 euro di cui 108.000 per tagliare il costo del trasporto e della mensa a scuola e 33.000 destinati a famiglie con disagio socio-economico. I rimanenti 5.000 serviranno invece ad aiutare gli anziani, ammortizzando il costo degli assistenti familiari (le badanti) anche attraverso una regolarizzazione della posizione lavorativa.
Gli obiettivi sono migliorare scuola, trasporti e tassazione, così da combattere lo spopolamento e la fuga dei giovani, si legge nel report. La prima causa, infatti, è la carenza di servizi e i disagi sociali legati a invecchiamento e crisi economica. Amministrazione comunale e sindacati si sono detti entrambi soddisfatti dell’intesa raggiunta. “Nessun punto è rimasto fuori – sottolinea Leonardo Piccinno della Cisl-Atp – solo un paio di cose devono ancora decollare: contrasto ludopatia e qualificazione lavorativa delle badanti, su cui insistiamo molto”.
Il sindaco Gambini invece ringrazia le sigle per “sensibilità e insistenza su alcuni temi, l’attenzione non è mai troppa” e annuncia di essere al lavoro personalmente su “un progetto di largo respiro” per attirare giovani e risolvere il problema dello spopolamento. Al riguardo però né il primo cittadino né l’assessore alle Politiche sociali di Urbino Elisabetta Foschi hanno spiegato il suo contenuto.
Il piano di rilancio sociale
All’interno dell’accordo sottoscritto il sindaco Gambini e i sindacati utilizzeranno vari strumenti per affrontare i problemi urbinati. A livello di tassazione comunale viene riconfermato l’uso dell’Isee lineare, non a scaglioni ma a progressività calibrata sulla disponibilità economica del cittadino. Con il tesoretto delle casse comunali già citato invece si aiutano famiglie, imprenditori e pensionati. E per combattere la ludopatia il programma prevede di limitare l’orario degli esercizi con dispositivi di gioco d’azzardo.
Rimane solo un punto dell’intesa ancora da mandare in porto: la contrattazione con Marche Multiservizi. La società partecipata dal settore pubblico, infatti, ha un bilancio sempre in crescita ma redistribuisce solo una piccola parte dei suoi profitti alla provincia Pesaro-Urbino: 200.000 euro. Il Comune di Urbino e le sigle chiedono che Marche Multiservizi dia un contributo maggiore: “Vorremmo almeno un miliardo reinvestito nella popolazione”.
Una città in stallo
Durante la conferenza stampa in municipio i segretari di Cgil e Cisl urbinati, Irmo Foglietta e Leonardo Piccinno, hanno parlato della vita ad Urbino indicando i punti deboli e le criticità da affrontare. Punto di partenza del report sono stati i dati statistici forniti da Istat e Regione Marche che evidenziano “un forte invecchiamento della popolazione” e “un crescente fenomeno migratorio verso la costa e i luoghi di lavoro” per ovviare a scarsi sbocchi occupazionali e carenze nei servizi.
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La sanità è uno dei tasti dolenti: “La nostra Area vasta 1 è stata penalizzata dai tagli della spesa – spiega Piccinno della Cisl – c’è un solo ospedale in città e con la chiusura dei centri di Cagli e Sassocorvaro, tutto è carico di Urbino, in grave difficoltà”. L’altro è il turismo, legato a doppio filo alla viabilità. “Una situazione drammatica, lo stallo della superstrada e l’assenza del treno ha isolato le nostre zone”, aggiunge il segretario provinciale Foglietta secondo cui “Urbino ormai è data per abbandonata”.
E una popolazione con poca fiducia per il futuro
In assenza di occupazione e servizi, le persone che non migrano si trovano ad affrontare numerosi ostacoli nella vita di tutti i giorni. “Sono necessarie politiche che aiutino la popolazione, in particolare anziani e persone disagiate a causa della perdita di lavoro”, dice Piccinno. In molti ad Urbino, infatti, portano ancora i segni della crisi economica non riescono a sostenere il pagamento di tasse e bollette. Una delle conseguenze è la diffusione del gioco d’azzardo, “un segno del degrado e dell’emarginazione sociale”, aggiunge il segretario Cisl che riporta: “Nel 2017 a Urbino sono stati spesi 13 milioni per questa piaga“.
L’intesa raggiunta a Urbino fa parte di un progetto territorale, i sindacati, infatti, sperano di riuscire a coinvolgere tutti i Comuni della provincia Pesaro-Urbino. A Montecalvo l’accordo è già stato sottoscritto mentre a Cagli e Acqualagna mancano solo le delibere finali. Venerdì 31 sarà il turno di Fermignano e il 7 febbraio di Sant’Angelo in Vado. “Con oggi siamo a 13 Comuni – conclude Foglietta della Cgil – in sei incontri locali di dialogo abbiamo raccolto 468 persone, segno che questi sono problemi sentiti dalla popolazione”.