di CHIARA UGOLINI
URBINO – Basta inserire i parametri degli esami fatti, un clic e sono a disposizione ricette culinarie, dolci e salate, consigli e informazioni utili sull’alimentazione per chi sta affrontando un tumore al seno. Si tratta di Diana Web, piattaforma online, promossa dalla dottoressa Anna Villarini dell’Istituto tumori di Milano, a cui si sono già iscritte le 30 donne selezionate per il progetto Movis, Movimento e salute oltre la cura. Illustrato dalla dottoressa Silvia Monaldi, dietista. È anche grazie a loro che, nella sala riunione dell’Ospedale di Urbino oggi, nella Giornata mondiale contro il cancro, non si respira ansia e paura solitamente associate alla parola tumore. Tanti applausi anche quando la dottoressa Rita Emili annuncia la donazione di cinquemila euro di una paziente al progetto.
Le pazienti non verranno però seguite solo dal punto di vista nutrizionale, ma anche psicologico e per quello che riguarda l’attività motoria. L’obiettivo è indicare al paziente oncologico le principali linee guida per uno stile di vita corretto, raccomandazioni ufficiali del Ministero della salute e del Fondo mondiale per la ricerca sul cancro.
Oltre ai 22 studenti della magistrale di Scienze motorie dell’università di Urbino, con indirizzo sulla prevenzione e sulla salute, che parteciperanno attivamente al progetto tramite il tirocinio, all’incontro hanno partecipato anche alcune delle donne che sono state selezionate per il Movis.
L’esercizio fisico contro il tumore
Le pazienti indicate sono affette da carcinoma mammario, tra i 30 e i 70 anni e già inserite in un follow up oncologico, quindi al termine del percorso terapeutico scelto dall’oncologo di riferimento. “Possono aver affrontato sia chemio che radio, come terapie”, dice la professoressa Elena Barbieri. Sono state escluse dal progetto invece le donne con problemi cardiologici, di locomozione e di resistenza all’esercizio fisico.
Secondo uno studio del Journal of Clinical Oncology, condotto su oltre 750.000 adulti, l’esercizio fisico è davvero utile a ridurre il rischio di cancro e di carcinoma mammario nelle donne, fino al 25-30%. L’attività motoria porta quindi numerosi benefici, tra cui il recupero dell’autonomia, favorire la socializzazione, ridurre gli stati d’ansia e la depressione e modulare positivamente il sistema immunitario.
Conclusa la fase di selezione, la prossima settimana incomincerà quella di intervento che prevede tre mesi in cui le pazienti verranno supervisionate mentre svolgeranno attività fisica per due giorni a settimana, autonome invece il terzo giorno di allenamento e tre mesi di completa autogestione.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, l’unità operativa di Oncologia, di Cardiologia, di Patologia clinica, di Fisiatria, Radiologia e Chirurgia senologica dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Urbino, il dipartimento di prevenzione Area vasta 1, il dipartimento Salute mentale Av1 e la Scuola di Scienze Motorie dell’Università “Carlo Bo”, Master di Rieducazione funzionale e posturologia applicata. Con il sostegno anche di tre associazioni culturali non profit, “Le contrade di Urbino”, “Valeria Onlus” e “Golden Brain”.