Coronavirus, mascherine e gel disinfettante introvabili a Urbino

di VALERIO SFORNA e CLARISSA CANCELLI

URBINO – “Mascherine terminate”. Un cartello sulla vetrata della farmacia Ricciarelli di via Mazzini cerca di dissuadere i clienti, che entrano comunque per chiedere disinfettanti e protezioni per far fronte al virus arrivato dalla Cina che ha contagiato più di duecento persone in Italia con cinque morti accertati. “Stamattina è stato un via vai incessante, tra telefono e domande un vero delirio”. A parlare è la titolare della farmacia che spiega da quando la paura ha colpito la città ducale: “Dal ricovero di Roma dei due pazienti cinesi la richiesta si è fatta pressante, ma da quando c’è stato il primo caso italiano, lo scorso weekend, la situazione è deflagrata. Oltre alle mascherine abbiamo finito l’Amuchina, è tutta la mattina che provo a chiamare il rappresentante della casa farmaceutica, ma non risponde”. Intanto la gente continua a entrare e chiedere disinfettanti, in quindici minuti sette-otto persone si rivolgono al bancone, ricevendo però sempre la stessa risposta.

Vuoto lo scaffale dell’amuchina al Conad

Anche nella farmacia di piazza della Repubblica niente gel per le mani e niente maschere protettive. “Non è che le abbiamo finite noi, non ci sono più da nessuna parte, sono introvabili e questo allarmismo è ingiustificato – dice Cristina Lamedica, della farmacia di piazza della Repubblica -. Bisogna ascoltare le indicazioni del ministero della Salute, anche perché comprare oggi una mascherina e tenerla per 15 giorni è anche peggio, si accumulano solo i batteri. Il vero rischio è per cardiopatici e immunodepressi”.

Le mascherine vanno a ruba persino in ferramenta. “Noi vendiamo quelle anti-polvere da muratore – spiega Flavio Di Paoli, titolare della ferramenta di via Battisti – quando abbiamo aperto questa mattina ne avevamo 15, le abbiamo vendute tutte in cinque minuti a due persone che però hanno delle patologie”. In realtà le alternative ci sarebbero. Il negozio Girolomoni di via Bramante, che vende alimenti bio e naturali, ha uno spray disinfettante per le mani ma non sta riscuotendo un grosso successo: “La gente entra e ci chiede l’Amuchina, noi gli diciamo che non teniamo quel prodotto ma che ne abbiamo uno simile a un costo leggermente superiore, ma nessuno lo vuole”, racconta una dipendente.

Al Girolomoni offerta un’alternativa di disinfettante

Niente ressa nei supermercati

C’è anche chi chiama al telefono il supermercato per informarsi: “No, l’Amuchina è finita da qualche giorno, mi spiace”, a rispondere è una delle cassiere del Conad di via Raffaello. “La gente è arrivata a comprare alcol e varechina per disinfettare le mani”. Gli scaffali del supermercato sono pieni e non c’è fila alle casse, per il momento. Stesso scenario alla Coal in zona consorzio. Gli scaffali della pasta sono ben forniti e non c’è alcun assalto all’ultimo carrello come a Milano. Anche qui i gel per le mani sono introvabili: “Sono finiti dalla scorsa settimana in realtà, abbiamo fatto due ordini nei giorni precedenti ma non ci è arrivato niente. Oggi è lunedì, giorno di rifornimenti, io sono addetta al magazzino ma tra la merce l’Amuchina non c’è. Peccato, volevo prendere un flacone anche per me in realtà”, racconta una magazziniera del supermercato.

Anche al Coal lo scaffale dei disinfettanti per le mani è vuoto

La stessa cosa è ribadita da un cartello bianco appeso sul vetro della para-farmacia Urbino. “Mascherine e Amuchina esauriti”.

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