di FRANCESCO COFANO e MARIA PIA PETRAROLI
Il Coronavirus sta paralizzando buona parte del Nord Italia. Almeno per ora. Se Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Alto Adige e Liguria chiudono università e scuole e sospendono manifestazioni ed eventi, nelle Marche non si registrano casi di contagio né valutazioni diagnostiche in corso. Lo riferisce il Gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie, il tavolo tecnico che mette insieme la Regione, operatori sanitari e Protezione civile regionale, riunito in forma permanente e impegnato sul fronte Coronavirus dal 27 gennaio, ben prima che il contagio arrivasse in Italia. Restano aperte quindi scuole e università in tutta la regione, anche se il decreto per sospendere le attività, da parte della stessa Regione, potrebbe arrivare già oggi, ha spiegato al Ducato il rettore Vilberto Stocchi. Intanto, in città, si cominciano ad avvertire i primi effetti dell’emergenza. Per le attività didattiche, per quelle turistiche e nei supermercati.
Scuole e università a Urbino e Fermignano
L’allerta è alta e la priorità è non correre rischi. Per questo a Urbino l’Accademia di Belle Arti comunica che “verificata la provenienza di alcuni candidati e degli stessi docenti impegnati nella programmata sessione di tesi di diploma, la discussione è sospesa in via precauzionale dal 24 al 29 febbraio compreso”. Stop anche alle attività amministrative che comportino rapporti con il pubblico. La decisione ha deluso alcune famiglie che già dal fine settimana erano arrivate a Urbino per assistere alle sedute, come si può leggere su alcune pagine social. Contattato dal Ducato, il presidente dell’Accademia Giorgio Londei non ha rilasciato dichiarazioni ulteriori a quanto scritto nel decreto pubblicato sul sito dell’istituto.
L’Università di Urbino invece resta regolarmente aperta. Ma il rettore Vilberto Stocchi sottolinea che nelle prossime ore potrebbero esserci novità in questo senso. I rettori delle università marchigiane potrebbero sospendere l’attività per qualche giorno, seguendo l’indirizzo di un eventuale decreto del presidente Luca Ceriscioli. “Ho sentito il ministro dell’Università Gaetano Manfredi e lui era in attesa di ricevere il decreto del presidente Conte registrato dalla Corte dei Conti, senza il quale non poteva bloccare l’attività nelle quattro regioni in cui ci sono stati casi. Ho parlato col presidente Ceriscioli – continua il rettore – e mi ha detto che il decreto per sospendere l’attività a scopo precauzionale è pronto, mancano i riferimenti normativi necessari, che arriveranno col decreto ministeriale. È importante monitorare l’evoluzione della situazione, anche perché gli atenei hanno una forte mobilità: il 56% dei nostri studenti è fuori sede. Oggi, lunedì, parteciperò a un vertice col prefetto e le autorità sanitarie provinciali e il quadro sarà più chiaro”.
La prima precauzione è evitare gli spostamenti, soprattutto verso il Nord Italia: “Un gruppo di 130 studenti della facoltà di Scienze motorie sarebbe dovuto partire questa mattina per la settimana didattico – sciistica a Trento. Col prefetto abbiamo ritenuto opportuno rinviare la partenza visto che dopo il Consiglio dei ministri di ieri sera non erano ancora arrivati i decreti ministeriali – spiega Stocchi – ma poco dopo il presidente della provincia autonoma di Trento ha chiesto ufficialmente al governo di bloccare le gite dal resto d’Italia e ci siamo adeguati”. Per di più, il ministero dell’Istruzione in una circolare ha comunicato alle scuole la sospensione di tutti i viaggi di istruzione in Italia e all’estero “per motivi precauzionali”.
Restano aperte, invece, le scuole di Urbino e Fermignano. Lo assicurano i sindaci Maurizio Gambini e Emanuele Feduzi. “Non ho partecipato a nessun tavolo – precisa il primo cittadino urbinate – ma ho sollecitato un incontro con gli altri sindaci per capire cosa fare nel caso in cui ci siano emergenze”. È prevista per oggi, lunedì, una riunione in Prefettura con i sindaci, fa sapere il Comune di Urbino in un comunicato. Eventuali provvedimenti saranno decisi in quella sede.
I prossimi eventi pubblici non sono per il momento a rischio, a cominciare dalla festa di Carnevale dedicata ai bambini in programma martedì 25 febbraio nella Sala del Maniscalco. “Alcune associazioni ci hanno chiesto se sia il caso di andare avanti con gli eventi in programma ma fino a quando non riceviamo indicazioni dalla Regione andiamo avanti regolarmente” spiega Gambini.
Contattato dal Ducato, Feduzi la pensa allo stesso modo: “La priorità è non creare allarmismo e attenersi al decalogo del Ministero. Le scuole restano aperte e nessun evento pubblico è stato annullato. Ero col governatore Ceriscioli stamattina e non mi ha detto nulla”.
Hotel e supermercati
Per ora le uniche disdette sono le cinque dell’albergo Italia e le 20 dell’hotel Raffaello, tutte di docenti e lavoratori dell’Accademia di Belle Arti, che, come scritto, ha sospeso l’attività per la prossima settimana. Nessuna prenotazione è stata cancellata per paura del Coronavirus. Ma il personale di molte strutture ricettive contattate al telefono si è detto preoccupato per le cancellazioni che potrebbero arrivare nei prossimi giorni nel caso in cui il contagio si allargasse anche alle Marche.
In alcuni supermercati della città sono andati a ruba i flaconi di gel disinfettante per le mani, come l’Amuchina, e gli scaffali sono vuoti. È il caso del Conad in via Raffaello e della Coop a Porta Santa Lucia.
Il Gores: “Finora solo 4 tamponi, tutti negativi”
“Se si hanno dei sintomi bisogna telefonare al 1500 o chiamare il medico di famiglia o ancora la guardia medica. Spetta poi a loro capire quale procedura prendere in considerazione – spiegano dal Gores – a quel punto vengono date delle istruzioni telefoniche o c’è un intervento a casa, come per esempio il tampone per verificare la positività o negatività al virus”.
In caso di positività scatta il protocollo che prevede l’isolamento del paziente. Per questo sono già stati messi a disposizione 57 posti letto dislocati nelle strutture di malattie infettive di Ancona, Fermo e dell’azienda ospedaliera Marche Nord. Ma “in caso di bisogno verrebbe messo a disposizione un numero maggiore di posti letto – sempre in isolamento – non solo negli ospedali ma anche in altre strutture che siano in sicurezza”, continuano dal Gores.
I tamponi effettuati finora nel territorio delle Marche sono stati quattro, uno a Fermo e tre ad Ancona, ma tutti poi sono risultati negativi.