di GIULIA CIANCAGLINI
URBINO – Molte testate tradizionali hanno scelto di togliere dal proprio sito web il pay-wall per rendere l’informazione sul Coronavirus accessibile e gratuita a tutti. “Credo che in situazioni come quella che stiamo vivendo è opportuno che ognuno contribuisca in qualche modo per quello che sa fare meglio”, scrive Fabio Giglietto, professore di sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università di Urbino ‘Carlo Bo’.
Per lo stesso motivo il team di Giglietto Mapping Italian News – Social Media & Democracy ha deciso di rendere pubbliche alcune pagine utilizzate di solito per monitorare le conversazioni politiche su Facebook. “Da ieri pomeriggio tutti possono osservare la pagina che abbiamo creato per seguire il dibattito sui social network sul Coronavirus”, spiega il professore.
Il team ha reso pubblica a tutti una bacheca su Crowdtangle, tramite un semplice link, con quattro colonne. Nella prima si trovano i post pubblicati dalle pagine verificate degli organi di informazione italiani. “Come Repubblica, il Corriere della Sera, e tutte quelle che hanno la famosa spunta blu”, spiega Giglietto. Nella seconda e terza colonna, si possono consultare i post pubblicati dai gruppi che il team sta studiando da tempo per via della loro particolare “forma di coordinamento”. “Rappresentano per noi l’informazione problematica – racconta – sono pagine che si comportano in modo coordinato e lo scopo di quelle due colonne è quello di facilitare il lavoro dei fact-checker e dei giornalisti”.
Infine, nella quarta si possono scorrere tutti i post pubblicati da pagine Facebook che non rientrano nelle precedenti categorie, ma hanno avuto tante interazioni, tra condivisioni, commenti e like. Senza modificare le impostazioni, i post delle ultime sei ore sono ordinati in base alle loro performance rispetto ad altri post della stessa pagina.
“Potrebbe esserci qualcosa di importante che sfugge sia ai media tradizionali che alle notizie pubblicate dalle fonti che consideriamo problematiche. Ecco il motivo della quarta colonna – spiega Giglietto – e poi è molto difficile avere un’idea globale di quello che sta succedendo sull’intera piattaforma, questo è uno strumento che può essere utile”.
In pratica, si tratta di strumenti informatici al servizio di tutti. Il Ceo di Crowdtangle ha fatto i complimenti al team di Giglietto per l’idea e anche loro hanno lanciato una bacheca sul Coronavirus, poche ore dopo, con le fonti americane. “Noi abbiamo accesso alla piattaforma grazie al progetto che stiamo portando avanti con Facebook, ma pensiamo che questa bacheca sul Coronavirus debba essere aperta a tutti”, commenta Giglietto.
Monitorando negli ultimi giorni questa bacheca, il team ha notato alcune cose. “Una delle immagini più diffuse nei primi giorni è quella con la richiesta di pregare per medici e infermieri che lavorano in prima linea”, racconta. Secondo lui, questo fenomeno assume un significato particolare nel contesto dello scontro politico tra Giuseppe Conte e Attilio Fontana. “Contribuisce ad alimentare l’idea che ci sia qualcuno più vicino alle esigenze del popolo e alle persone che lavorano”. Le pagine monitorate dal team agiscono nella comunicazione di massa proprio in questo modo.
“Più che fake news, abbiamo notato tantissimi rumors che vengono riportati come notizie certificate, soprattutto sui media locali”, anche nei post pubblicati dalle pagine dell’informazione tradizionale, verificate da Facebook. L’emergenza del Coronavirus innesca un meccanismo classico della comunicazione. “C’è un grande bisogno della popolazione di avere informazioni. Quando una notizia riguarda le persone da vicino, come quella di un contagiato in città, aumenta tantissimo la possibilità che si diffondano rumors non certificati”, spiega il professore.