di REDAZIONE (articolo pubblicato il 4 marzo, aggiornato il 6 marzo, ore 12:35)
URBINO – È arrivata nella serata di mercoledì la firma del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul decreto che impone la sospensione delle lezioni in scuole e università in tutta Italia da giovedì mattina e fino a metà marzo. Nelle Marche sono 159 finora i tamponi risultati positivi al Coronavirus. A renderlo noto è il Gores (gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie).
L’ottanta per cento dei casi positivi nelle Marche si trova nella provincia di Pesaro e Urbino, dove i pazienti infetti sono 126.
Cosa prevede il nuovo decreto
Oltre alla sospensione delle attività didattiche, il nuovo decreto pone l’attenzione sull’importanza di rispettare la distanza di sicurezza, fra le persone, di almeno un metro in luoghi e spazi pubblici. Questo provvedimento è valido fino al 3 aprile ed è specialmente raccomandato agli anziani, agli immunodepressi e a chi è affetto da patologie croniche di non uscire dalla propria abitazione se non strettamente necessario. La raccomandazione è quella di evitare anche luoghi affollati, dove non è possibile mantenere la distanza di sicurezza.
In più sono sospese visite turistiche e viaggi di istruzione. Manifestazioni, spettacoli, compresi quelli cinematografici e teatrali sia in luoghi pubblici e privati che “comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro” si legge nel testo.
Nel pomeriggio del 4 marzo la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina aveva annunciato la misura, decisa in via precauzionale, “per sospendere le attività didattiche fuori dalla zona rossa fino al 15 marzo a partire da domani”. Per zona rossa si intende l’area, nel lodigiano, che comprende, tra gli altri, Codogno, Castiglione d’Adda e Casalpusterlengo.
Il quarto decesso nelle Marche e i 159 tamponi positivi
Un quarto paziente della regione Marche risultato positivo al Coronavirus è morto. Aveva 75 anni e soffriva di patologie pregresse. L’uomo era ricoverato all’ospedale di Pesaro “Marche Nord”.
Sono saliti a quota 159 i tamponi positivi nelle Marche su 585 tamponi effettuati. I casi positivi nella provincia di Pesaro Urbino salgono di 26 unità rispetto ai 100 del 5 marzo. Nella provincia di Ancona i casi passano da 19 a 23. Nella provincia di Macerata i positivi salgono a quota 7 mentre nella provincia di Fermo la situazione è stabile rispetto al 5 marzo con 3 casi. Ancora nessun tampone positivo nell’ascolano.
Sono 20 le persone ricoverate in terapia intensiva (13 in Provincia di Pesaro e Urbino, di cui 1 a Urbino), 73 i pazienti ricoverati nei reparti di malattie infettive (50 negli ospedali della provincia di Pesaro e Urbino). Le persone in isolamento domiciliare sono 981 (più 40% rispetto a ieri), di questi, di cui 902 asintomatici e 79 sintomatici. Di questi 654 sono in provincia di Pesaro e Urbino (590 senza sintomi, 64 con sintomi).
Le altre vittime nelle Marche
Il primo decesso di un paziente che aveva contratto il Coronavirus nelle Marche è stato quello di Bruno Longarini, 88 anni: abitava nel quartiere di San Cristoforo ed era affetto da patologie pregresse. Era stato ricoverato il 24 febbraio con febbre alta e difficoltà respiratorie all’ospedale Santa Croce di Fano.
Dopo 24 ore si è registrato il secondo decesso: si tratta di Tullio Marchesi, pesarese di 61 anni. L’uomo era affetto già da tempo, ha riferito il Corriere Adriatico, da una grave forma di cardiopatia per la quale era in cura a Bologna e in attesa di trapianto. Ricoverato al San Salvatore nel reparto di Medicina d’Urgenza da sabato 29, era stato sottoposto al test del Covid-19 al quale era risultato positivo.
Un ottantacinquenne di Ancona, positivo al Coronavirus, è deceduto nella notte tra il 3 e il 4 marzo all’ospedale di Torrette, nel capoluogo marchigiano.
Per il Parlamento europeo Pesaro-Urbino è tra le aree a rischio
La nostra provincia, insieme a quella di Savona, è stata aggiunta alla lista del Parlamento europeo delle zone considerate a rischio per il Coronavirus: lo riporta l’Ansa. La nota di aggiornamento dell’Europarlamento fa riferimento anche ad alcune aree in Francia e Germania che però, si precisa, “non presentano lo stesso livello di rischio” degli altri territori.
In ogni caso se negli ultimi 14 giorni si è stati in una delle aree presenti nella lista, secondo quanto si legge nella nota, si dovrebbe rimanere a casa per due settimane.