di RACHELE SCODITTI
URBINO – Mentre a Urbino tutto sembra fermarsi a causa del Coronavirus, l’Università va avanti. Oggi undici ragazzi si sono laureati all’Università Carlo Bo in Sociologia e Servizi sociali, discutendo la loro tesi in videoconferenza.
Uno schermo diviso in due, il candidato sulla sinistra insieme al relatore e alla commissione, ognuno con il proprio collegamento. Sulla destra il presidente di commissione, Luigi Alfieri insieme al professore Ulrico Agnati. Nessuna stretta di mano, nessun abito elegante da parte dei candidati, solo presidente e professore in toga, nessun genitore che abbraccia e bacia il figlio dopo la proclamazione. Nonostante questo tutti i ragazzi hanno portato a casa la laurea, qualcuno anche con 110 e lode.
Con i poteri conferitimi la proclamo dottore…
Le discussioni sono durate in tutto quasi tre ore. Il Presidente ha presentato, nell’ordine previsto dalla lista ufficiale, ogni candidato e relatore associato che, prima di lasciare libero spazio allo studente, ha presentato brevemente il lavoro preparato dal ragazzo. Poi parola al laureando che attraverso una condivisione schermo ha potuto spiegare a parole ma allo stesso tempo mostrare a tutti la propria tesi. Alla fine della discussione, tenuto conto dell’impossibilità della commissione di consultarsi in separata sede, il Presidente in base alle indicazioni del relatore, laurea in corso, partecipazioni Erasmus e almeno tre lodi, ha assegnato un punteggio da aggiungere a quello con cui il candidato si era presentato inizialmente. Una volta accertato che tutta la commissione fosse d’accordo con il voto, è avvenuta la proclamazione da parte di Alfieri e si è passato allo studente successivo. In un momento successivo, deciso dal rettore, avverrà la consegna ufficiale delle pergamene con opportuni festeggiamenti insieme ad amici e parenti.
“Grazie a Dio abbiamo delle persone straordinarie. Sono entusiasta! Mi sono complimentato con tutti. Era la prima volta in assoluto che facevamo una cosa del genere, ma il nostro staff ha fatto in modo che tutto andasse come se fossimo abituati da sempre. Sono molto contento perché non abbiamo creato nessun disagio ai nostri studenti” ha dichiarato il rettore dell’Università Vilberto Stocchi.
Non solo lauree, ma anche lezioni – Coronavirus, lezioni virtuali già attive al liceo artistico di Urbino
I disagi non riguardano solo discussioni di tesi e lauree, ma anche le lezioni che gli studenti non possono più seguire. Come al Liceo artistico “Scuola del Libro” anche gli universitari, già da una settimana, possono seguire le lezioni online grazie alla piattaforma Moodle. “All’inizio non tutti i docenti erano d’accordo” spiega Stocchi, “ma già ieri ho ricevuto molte approvazioni. Vista l’emergenza tutti si sono attivati per la didattica online stimolando anche i colleghi a fare lo stesso. All’inizio può spaventare l’utilizzo della piattaforma online, ma un tutorial chiarissimo ti permette di essere attivo in 30 secondi”.
Le lezioni online stanno avendo, secondo quanto dichiarato dal rettore, un grande successo con una media di diecimila contatti giornalieri e un picco di mille studenti connessi simultaneamente intorno alle 11 del mattino, orario in cui si sovrappongono più lezioni. “Sono positivamente sorpreso da questi numeri. Inoltre ho notato che attraverso la Blackboard Collaborate i ragazzi fanno tantissime domande. Forse online riescono a vincere quella timidezza che hanno in classe” ha continuato Stocchi.
Il rettore non esclude la possibilità di modificare i regolamenti universitari per rendere più fruibili le lezioni attraverso il servizio online, soprattutto per chi ne ha più necessità com persone con ridotta mobilità o disabilità anche se “L’università è il luogo dove si cresce nella conoscenza. Basta una lezione, una frase detta da un docente per colpire uno studente e cambiarlo per sempre. Ecco perché credo che le lezioni in presenza non possano essere sostituite”.
