di FRANCESCA DE MARTINO
URBINO – I dipendenti sono in ferie ‘forzate’, così l’Erdis ha deciso di spostare quindici studenti dell’Università di Urbino, residenti al Collegio “Sogesta”, al “Colle”. L’Ente regionale del diritto allo studio ha avvisato gli universitari in mattinata, richiamando il comma del decreto del presidente del Consiglio dell’8 marzo, nel quale si fa riferimento proprio alla “raccomandazione” a mettere i propri dipendenti in ferie, qualora sia possibile. Così, nel giro di poche ore, chi risiedeva alla Sogesta (rimasti in città perché “zona arancione”) è stato costretto a radunare le proprie cose per trasferirsi.
“Ci hanno trattati in maniera poco carina – riferiscono al Ducato i ragazzi – non è semplice cambiare alloggio in meno di una giornata. Ci hanno obbligati a trasferisci, senza consultarci”. “L’idea iniziale era farci andare via alle 14 – spiegano – ma ci hanno solo concesso una deroga alle 18. All’inizio volevamo opporre resistenza alla disposizione, ma poi parlando con i carabinieri ci hanno rassicurati e consigliato di seguire le regole”.
I fatti
Gli studenti si trovavano in stanze singole con bagno all’interno, quindi in una situazione potenzialmente “sicura”. Si sono fatti aiutare da un amico con la macchina per poter raccogliere in tempo tutto l’indispensabile. Ma alla notizia dello spostamento, hanno scritto una lettera di reclamo a Giancarlo Ugoccioni, responsabile del servizio, in cui hanno proprio segnalato l’inutilità, secondo loro, del provvedimento: “Relativamente a quanto descritto nella direttiva da lei inviateci, la situazione riportata non denota carattere di novità – scrivono a Ugoccioni i 15 ragazzi del Sogesta – in quanto già allo stato attuale ogni studente si trova ad avere un proprio spazio e l’uso esclusivo dei sanitari”. “Non si può sacrificare il diritto al salute per puri fini economici – proseguono – così veniamo inseriti in un contesto di potenziale promiscuità e contatto con altre persone, creando il pericolo che il decreto cerca proprio di evitare”.
Non si è fatta attendere la risposta di Ugoccioni che non ha comunque accettato la richiesta dei ragazzi: “Non possiamo accogliere la richiesta in quanto siamo convinti – scrive il responsabile al servizio – della bontà dei concetti già espressi. La chiusura del collegio (come già avvenuta quella del collegio Internazionale in centro) comporta una minore movimentazione di persone che possono venire a reciproco contatto”.
Il Ducato ha provato a raggiungere, attraverso l’Erdis, Giancarlo Ugoccioni per avere ulteriori chiarimenti, senza successo. E ha contattato il collegio “il Colle” per sapere se il numero di stanze occupate può presentare un problema di “promiscuità” per il contatto tra studenti. Anche in questo caso è stato riferito che non era possibile rispondere senza l’autorizzazione dei responsabili.