di LINDA CAGLIONI
URBINO – Nel caos generato dall’emergenza del Coronavirus c’è chi tenta di portare un po’ d’ordine. È il caso dei medici e dei docenti del laboratorio di Virologia dell’Ospedale Riuniti di Ancona, che hanno speso gli ultimi dieci giorni nel tentativo di isolare e sequenziare il campione virale di due pazienti marchigiani. E ci sono riusciti. “È un risultato di grande rilevanza scientifica. Il genoma che abbiamo sequenziato ci permetterà di capire se ci sono differenze dalla cosiddetta sequenza virale di riferimento, ossia quella di Wuhan – spiega il dottor Valerio Onofri, che ha fatto parte del team di ricerca – solo così potremo osservare le mutazioni che questo virus accumula. Scoprirlo è fondamentale per trovare il vaccino e per capire in che modo si trasforma”.
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I medici dell’ospedale di Ancona sono stati tra i primi in Italia a muoversi in questa direzione. “Aver raggiunto questo risultato in breve tempo ci inorgoglisce. Abbiamo competenza per via del fatto che il laboratorio, diretto dal dottor Adriano Tagliabracci, è stato tra i primi ad adottare le tecniche di sequenziamento massivo di nuova generazione. Per questo siamo partiti con una forte preparazione di base. Insieme ai laboratori dello Spallanzani e del Sacco, siamo stati i primi ad avere la possibilità di sperimentare l’isolamento seguendo questo metodo”.
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Per capire in che modo i passi compiuti nel laboratorio di Ancona avranno effetti sulla lotta alla pandemia bisognerà aspettare qualche giorno. “Quando avremo a disposizione altre sequenze e potremo confrontarle con quelle isolate da altri colleghi – conclude Onofri – potremo davvero fare emergere le differenze tra il campione dei nostri pazienti e quello che proviene dalla Cina”.
