URB, 18 MAR. – Anche la Provincia di Pesaro e Urbino, come tanti altri enti, ha iniziato negli scorsi giorni l’attività di smart working, lasciando che circa 50 dipendenti lavorino da casa. Limitato anche l’accesso al pubblico, previsto soltanto il martedì e il giovedì dalle 9 alle 12, fermo restando l’invito a preferire le comunicazioni via mail, pec, telefono e fax. Lo fa sapere l’ente con un comunicato stampa.
La decisione, già adottata nei primi giorni di emergenza per l’epidemia di Coronavirus, è stata rafforzata dopo il decreto “Cura Italia” del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
“Il nuovo decreto del 17 marzo scorso – dice il direttore generale Marco Domenicucci – prevede il lavoro agile come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nella pubblica amministrazione, al di là dei servizi per i quali deve essere garantita la presenza. Stiamo valutando se ci sono ulteriori possibilità di applicazione”.
Il dirigente spiega che altri lavoratori stanno usufruendo di ferie non godute, permessi ed altri strumenti previsti dalla legge e dalla contrattazione collettiva, mentre proseguono i servizi indifferibili.
Tra questi, quello dei cantonieri con i responsabili viabilità dei territori, il servizio ‘Pronto intervento’ e l’attività della polizia provinciale, che sta collaborando con le altre forze dell’ordine per il controllo del territorio.
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(g.p.)