Agroalimentare, le associazioni di categoria chiedono controlli contro le speculazioni

di VALERIO SFORNA

URBINO – “Gli scaffali dei supermercati non resteranno vuoti”, ha detto il premier Giuseppe Conte, cercando di dissuadere gli italiani dalla corsa per accaparrarsi generi alimentari. E in effetti il settore agroalimentare non si è fermato, in Italia come nelle Marche.

Nelle Marche la filiera vede impegnate circa 34mila aziende (così distribuite: 26mila aziende agricole, 2mila industrie alimentari e circa 6mila attività distributive) e 38mila lavoratori. Secondo un’analisi di Coldiretti Marche, su dati di Unioncamere e Istat, le imprese del settore equivalgono a circa il 25% del totale delle imprese marchigiane.

“La filiera agroalimentare continua a garantire la produzione e la distribuzione del bene di prima necessità, ovvero il cibo. Scegliere quello locale, marchigiano e italiano, è il gesto più efficace che può sostenere il valore del lavoro dei nostri agricoltori ed allevatori”, dice Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche.

Il settore, dunque, continua a produrre nonostante le difficoltà del momento: “Le uniche aziende ferme sono quelle agrituristiche, ma anche le altre, seppur aperte, soffrono”, dice Giovanni Bernardini, presidente di Copagri Marche.

Giovanni Bernardini, presidente Copagri Marche

“Il settore soffre perché non c’è più la vendita diretta di miele, marmellata, frutta, verdura, salumi ecc. Quello dei mercati rionali e popolari è ormai un canale interdetto, canale che però, per le aziende agricole, era fondamentale perché garantiva maggiori guadagni, soprattutto ai piccoli produttori – spiega Bernardini – che adesso si trovano stretti nella morsa della grande distribuzione che impone i suoi prezzi al ribasso”.

A vivere un periodo complicato non sono soltanto gli agriturismi, ma anche gli allevatori di ovini: “Chi nella nostra regione vendeva migliaia di agnelli per la Pasqua ora vive necessariamente una fase difficile”, dice Bernardini.

Le associazioni di categoria si auspicano maggiori controlli da parte delle autorità pubbliche per vigilare sugli scenari speculativi che da una parte abbassano il prezzo riconosciuto ai produttori e dall’altra lo alzano al cittadino che acquista.

Per sostenere l’agricoltura locale, e permettere alle aziende agricole di continuare a vendere i propri prodotti anche fuori dalle grandi catene distributive, la Coldiretti ha lanciato, sul proprio sito, l’iniziativa ‘Campagna amica’. Basta chiamare i numeri delle aziende convenzionate e le stesse consegneranno i prodotti a domicilio. Al momento sono 17 le aziende della provincia di Pesaro e Urbino che hanno aderito all’iniziativa.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra e di terze parti maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi