di ALICE POSSIDENTE
URBINO – Il ministero dell’Interno ha dato il via libera alle passeggiate vicino a casa, anche con figli minori e anziani, risolvendo, con la circolare del 31 marzo, alcuni dubbi sulla possibilità di spostamenti dopo le restrizioni imposte per l’epidemia di Coronavirus. Ma il presidente della regione Marche, Luca Ceriscioli, si oppone. “No alle passeggiate. Non possiamo permetterci di allentare i provvedimenti presi perché sarebbe sbagliato: passerebbe il messaggio che si può abbassare la guardia e invece non è ancora il momento di farlo” ha dichiarato con un messaggio alla stampa. Anche se sulla la definizione di “passeggiata” resta qualche dubbio. Il Ministero dice che è consentito, ad un solo genitore, camminare con i propri figli minori in quanto tale attività può essere ricondotta alle attività motorie all’aperto, purché in prossimità della propria abitazione. Ma Giuseppe Conte in serata ha detto esplicitamente “niente ora di passeggio”.
Secondo Ceriscioli si tratta di “un provvedimento assunto dal governo senza essere stato condiviso con i presidenti. La mia richiesta è di sospendere la circolare e di tornare velocemente a un tavolo di condivisione, facendo esattamente quello che il governo aveva chiesto alle Regioni all’inizio dell’emergenza”. Dunque le norme in vigore in regione, per il presidente, dovrebbero restare quelle indicate nell’ordinanza del 19 marzo, che vieta passeggiate se non per motivi di salute. Anche se la circolare specifica che queste indicazioni sono “applicabili all’intero territorio nazionale”.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa delle 20.20 indetta per annunciare la proroga delle misure restrittive fino al prossimo 13 aprile, ha commentato la circolare dei 31 marzo dicendo “Non abbiamo affatto autorizzato l’ora del passeggio coi bambini. Abbiamo solo detto che quando un genitore va a fare la spesa si può consentire anche l’accompagno di un bambino. Ma non deve essere l’occasione di andare a spasso e avere un allentamento delle misure restrittive”.
Ecco cosa indica la circolare del ministero
Le indicazioni contenute nella circolare del 31 marzo non possono modificare il Decreto del presidente del Consiglio – come anche scritto in una nota di precisazione, del 1 aprile – ma chiariscono alcuni dubbi e aggiungono dettagli riguardanti le uscite con i figli minori, con gli anziani e con i disabili.
“Si può uscire dalla propria abitazione esclusivamente nelle ipotesi già previste dai decreti del presidente del Consiglio dei ministri: per lavoro, per motivi di assoluta urgenza o di necessità e per motivi di salute” si legge nel testo.
Riguardo alla possibilità delle uscite insieme ai figli minori, è consentita una passeggiata, purché il figlio sia accompagnato da un solo genitore. Bisogna però rimanere nei pressi di casa. Con il figlio minore è anche consentito spostarsi ma bisogna avere reale motivo di necessità o di salute. Si può uscire anche con anziani o inabili, ma sempre nei pressi dell’abitazione e se ci si sposta bisogna farlo soltanto per ragioni di necessità o di salute.
I più piccoli dovranno rassegnarsi: rimangono vietate le “attività ludiche e ricreative all’aperto”. Niente partite di pallone o a basket, nemmeno vicino a casa. Per poter tornare a giocare al parco, bisognerà pazientare ancora un po’.
È consentita l’attività motoria, che non era mai stata vietata, almeno non a livello nazionale. Sulla corsa resta ancora però qualche dubbio. Nel testo si legge che “l’attività motoria generalmente consentita non va intesa come equivalente all’attività sportiva (jogging)”. Se si vorrà fare sport all’aperto, bisognerà limitarsi alla passeggiata vicino casa. Questo almeno in parte sembra contraddire le indicazioni precedenti, che consentivano l’attività sportiva attorno a casa (la distanza indicativa è generalmente indicata in 200 metri) come indicato nelle risposte alle domande, consultabili sempre sul sito del Ministero.
La circolare precisa anche che rimane il divieto generale di assembramento e quindi l’obbligo di rispettare la distanza minima di sicurezza di un metro.