Violenza di genere, a Urbino e Cagli aprono i primi due centri dell’entroterra

di BEATRICE GRECO e ROSSELLA RAPPOCCIOLO

URBINO – Urbino e Cagli hanno finalmente i loro sportelli per le vittime di violenza. Finora l’unico centro della provincia era quello di Pesaro. Ad annunciare la nuova apertura oggi, con una conferenza stampa, i referenti del Centro Antiviolenza (Cav) di Pesaro insieme con gli amministratori dei Comuni coinvolti.

Si tratta di punti di prima accoglienza e di ascolto, che si affiancheranno al centro antiviolenza provinciale di Pesaro. Aprirà martedì 11 maggio lo sportello “Parla con noi” di Urbino e sarà attivo ogni martedì, dalle 8.30 alle 12.30, in via Sasso 122, mentre il numero, 0721 639014, sarà attivo 24 ore al giorno. “È chiaro che il lavoro da fare è tanto e quattro ore possono sembrare poche – ha detto Gabriela Guerra, coordinatrice del Centro Antiviolenza di Pesaro – ma questo è un primo passo per costruire ciò che verrà in seguito”. “Un modo per dire ‘ci siamo’, ha sottolineato l’assessore alle Pari Opportunità di Urbino, Marianna Vetri.

Una presenza più capillare sul territorio pesarese. Questa è la ragione dell’apertura dei due nuovi sportelli. Per una donna vittima di violenza di genere decidere di raggiungere un centro di ascolto è già un passo difficilissimo. Una lotta contro il tempo per sfuggire al controllo di chi la maltratta, una lotta contro se stessa per capire che non c’è nulla di sbagliato in lei. Avvicinare il servizio significa rendere più facile chiedere aiuto.

“Si tratta di una necessità a livello territoriale – ha proseguito Vetri – avere sportelli vicini a chi è a disagio è una priorità. L’efficacia dell’aiuto è legata alla tempestività. Bisogna intervenire subito, bene e nei tempi giusti”. Fondamentale, in questo senso, anche la campagna di sensibilizzazione e formazione contro la violenza di genere portata avanti da volontari e associazioni del territorio. “Possiamo essere soddisfatti per l’iniziativa – ha commentato il sindaco di Urbino, Maurizio Gambini – ma adesso il lavoro è da fare. Credo che stiamo vivendo un periodo storico complicato, non solo a causa della pandemia, ma anche perché ancora non ci sono le parità tra i generi”.

Per ospitare il centro di ascolto la Croce Rossa ha messo a disposizione la vecchia sede. “Abbiamo cercato di rendere accoglienti le stanze per far sì che tutte le donne che vengono siano ben accolte. Inoltre abbiamo predisposto un’altra stanza che sia un ambiente ludico per i figli delle donne che sono in un momento di difficoltà”, ha detto Brunetta Zolfi, volontaria della Croce Rossa e consigliera comunale alle Pari Opportunità.

Aprire lo sportello adesso è il segno che il problema della violenza di genere non è stato dimenticato, anzi proprio a causa della pandemia sono aumentate le richieste di aiuto. Dopo il lockdown, il Centro Antiviolenza di Pesaro ha riportato un notevole incremento delle richieste. Sono in totale 118 nel 2020, di cui 102 nuovi contatti, a fronte di 139 del 2019. Bisogna però considerare che durante i tre mesi di chiusura totale le vittima di violenza non sono riuscite ad usufruire del servizio. Sono, ad oggi, 58 le donne che il Cav sta assistendo. Lo sportello di Pesaro si conferma, dal 2017, quello con il più alto numero di accessi della regione, merito – ha detto Gabriela Guerra – del “fortissimo lavoro di sensibilizzazione” portato avanti sul territorio.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra e di terze parti maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi