URBINO, 19 MAG. – La Guardia di Finanza di Urbino ha denunciato un imprenditore di 48 anni per aver tentato di ottenere il dissequestro di beni (auto e moto anche di lusso) presentando documenti falsi. L’uomo, nato a Urbino ma residente a Fermignano, è rappresentante legale di una società che si occupa di commercio al dettaglio di biancheria e maglieria con sede a Urbino, e, secondo le indagini della Gdf, aveva collezionato un totale di 1 milione e 860 mila euro di evasione fiscale dal 2012. Scoperto nel 2019, aveva a suo carico una serie di imputazioni che andavano dall’uso di fatture false alla distruzione di documenti. Per questo gli erano state sequestrate tre auto (un’Audi RS4 Avant, una BMW 530D e una Fiat 500) e una moto Ducati 1098, oltre a tutte le quote societarie di un’altra impresa di cui risultava proprietario.
Per ottenere il dissequestro, l’uomo ha allora presentato, con l’aiuto di un commercialista, due documenti: una nota intestata all’Agenzia delle Entrate che accoglieva la sua richiesta di rateizzazione (in 120 rate mensili da 9.000 euro ciascuna) delle tasse evase; e un F24 che certificava il pagamento della prima di queste rate. La Guardia di finanza con una verifica con la stessa Agenzia delle Entrate, ha però accertato che quelle carte erano false.
A questo punto le Fiamme gialle hanno aperto un altro procedimento a suo carico, stavolta per falso, che, come ha spiegato al Ducato il comandante della Guardia di Finanza Tommaso Commissione, “potrebbe costituire un’aggravante qualora l’esito del processo di evasione – che deve ancora aprirsi – fosse una condanna.”
A breve verranno chiuse le indagini e sarà fissata la data dell’udienza preliminare. Ognuno dei capi d’imputazione di cui l’uomo è accusato prevede una pena diversa, ma essendo reati tutti interconnessi tra loro l’imprenditore rischia il carcere.
sa.sp.