di SARA SPIMPOLO
URBINO – Ha denunciato la sua ormai ex amante accusandola di averlo picchiato e preso a morsi, di avergli estorto denaro e di averlo perseguitato. R.G., 76 anni, di Fossombrone, a un certo punto ha dovuto dire basta e si è presentato ai Carabinieri. Ora la donna, Janny Moreno Rodriguez, di 45 anni, è alla sbarra per lesione personale aggravata, sequestro di persona, tentativo di estorsione, estorsione consumata e stalking, per fatti che risalgono al 2020.
L’annuncio per incontri sulla rivista
La prima volta che la presunta vittima incrocia il nome di Moreno Rodriguez è al bar con degli amici. Lo trova pubblicato su una rivista, negli spazi che offrono incontri sentimentali. La chiama, e la conosce. Inizia una relazione nel corso della quale, secondo l’accusa, Moreno Rodriguez avrebbe estorto all’allora compagno somme di denaro, richiesto favori vari – primi fra tutti diversi passaggi in macchina, non avendo la patente – e tentato di fargli sottoscrivere, sotto minaccia, una fideiussione presso la filiale di Fano, per un contratto di locazione – tentativo che poi non è andato in porto.
Nell’ottobre 2020 i fatti che riguardano le lesioni aggravate e il sequestro di persona. Secondo la ricostruzione fatta dal testimone dell’accusa, il maresciallo Luca Ioli della stazione dei carabinieri di Fossombrone, un giorno R.G. va a casa di Moreno Rodriguez, che risiede a Fossombrone, a portarle da mangiare, e lei gli chiede di accompagnarla a Fano. Lui, che in quel momento ha già pensato di troncare il rapporto, le dice di no.
A quel punto lei si altera e inizia a colpirlo con un oggetto contundente. Lo chiude in casa, da qui l’accusa di sequestro, e si calma solo quando lui fa dietrofront e le dice che l’accompagnerà. A quel punto scendono in strada ed entrano nella macchina di lui, una Ford da cui, per rabbia, Moreno Rodriguez stacca una leva dei tergicristalli. Partono, e la discussione continua. Mentre percorrono la superstrada, prima di Fano, l’imputata ha un altro scatto d’ira e tira il freno a mano in corsa, facendo sbandare l’auto che finisce sul guardrail. Dopo l’incidente, da cui escono senza particolari danni fisici, arrivano a Fano e lì si dividono.
“Aveva paura di lei”
Qualche giorno dopo, l’uomo va alla stazione dei carabinieri a denunciare l’accaduto, allegando foto di se stesso e una certificazione medica che attesta le ferite subite: all’avambraccio, alla testa, un ematoma sotto l’occhio destro e due ferite da morso. “Quando è venuto a sporgere denuncia accompagnato dalla figlia – racconta il maresciallo sul banco dei testimoni – era in uno stato d’animo pessimo, era estremamente impaurito, molto provato, a volte aveva uno sguardo assente. Ha riferito esplicitamente di avere paura della donna”.
Dopo quell’episodio, R.G. tronca i rapporti, ma Moreno Rodriguez continua a tentare di contattarlo, chiamandolo con altre schede telefoniche, o con numeri di conoscenti e amici. Per questo aveva già ricevuto una misura cautelare di divieto di avvicinarsi, e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Il processo continuerà il 16 giugno alle 12:30, quando verrà ascoltata la parte offesa.