URBINO, 26 MAG. – Il vice-sindaco Massimo Guidi ha oggi presentato in Comune il progetto ‘Passaggi di memoria’, dando ufficialmente il via ai lavori per la creazione dell’inventario dell’archivio storico del Liceo Raffaello di Urbino, ora IIS Raffaello. “L’archivio era già pubblico e lo si poteva visitare con una richiesta. Questo nuovo progetto di ricerca e digitalizzazione” mira a migliorarne l’accesso, ha detto Guidi a Il Ducato.
L’Istituto Raffaello, tramite il professor Alessandro Boccia, ha partecipato al bando regionale per la valorizzazione degli archivi storici del giugno 2020, portando l’unico progetto che riguarda una scuola e ottenendo il settimo posto tra i venti finanziati. Lo stanziamento regionale ha coperto il 50% delle spese, mentre il Comune ne ha finanziate il 30% e l’Istituto ha coperto il restante 20%.
Solo da poco tempo l’archivista Arianna Zaffini (socia fondatrice dello spazio culturale Macula) ha iniziato lo spoglio delle 800 unità archivistiche (faldoni e registri) che compongono l’archivio storico. Il lavoro dovrebbe terminare per la fine di settembre e si conta di ricostruire una storia dell’archivio, che parte dai primi tempi dell’Unità d’Italia, insieme a un inventario e alle schede per la consultazione.
Anche se il Liceo è stato fondato nel 1686 (il palazzo invece venne eretto da Clemente XI Albani nei primi decenni del 1700), la ricerca storica è partita dal 1863, momento in cui Urbino è stata annessa al Regno d’Italia. Allo spoglio, annuncia il responsabile, il professor Boccia, seguirà un momento di fruizione dell’archivio in due passi. Il primo prevede la selezione di alcuni materiali visibili, per ora, in maniera digitale tramite un portale sul sito dell’istituto, mentre il secondo vedrà la creazione di due laboratori.
“Lo studio dei registri dell’istituto ha già restituito l’importanza del Liceo, poi Collegio dei Nobili, di Urbino. Gli studenti venivano da tutta Italia”, dice la dottoressa Zaffini: personaggi illustri , come il Conte Nardini, Alessandro Serpieri, Ubaldino Ubaldini e, non ultimo, Giovanni Pascoli. Questo laboratorio sarà condotto con i ragazzi dell’Istituto -“si spera in presenza”, rileva Boccia-. mentre il secondo laboratorio verrà svolto all’Archivio di Stato di Urbino, spiega la dottoressa Zaffini, e si concentrerà sulla ricerca delle fonti collaterali per l’Unità d’Italia e le due guerre mondiali, quelle che danno un’idea dell’epoca e servono da cornice ai documenti.
L’intera operazione si inserisce in un dialogo sull’investigazione del patrimonio archivistico provinciale tra l’Archivio di Stato di Pesaro e quello di Urbino che dovrà diventare sempre più costante, al fine di restituire al pubblico un’immagine più completa della storia del territorio.
emm