URBINO, 26 MAG. – È stato sentito oggi al tribunale di Urbino Ervis Zhupaj, testimone per la difesa di Giuseppe Vallefuoco, uno dei nove imputati nel processo per estorsione. Zhupaj, impiegato in una ditta di Pietralata che si occupa di montaggio vetri, nel periodo 2009-2013 ha lavorato a una palazzina di 50 appartamenti a Verucchio, davanti al ristorante di Vallefuoco, e ha testimoniato di essersi recato con regolarità a pranzare nel locale, dove veniva servito da Vallefuoco stesso.
Interrogato da Enrico Cipriani, avvocato della difesa, Zhupaj ha anche dichiarato di aver regolarmente pagato i suoi pasti in quel frangente, ricevendo da Vallefuoco una fattura che sarebbe poi servita a ottenere un rimborso dal suo datore di lavoro.
All’udienza erano presenti, via telematica, gli imputati Salvatore Lionetti e Pasquale Perrone, entrambi collegati dalle carceri in cui si trovano. Degli altri imputati erano invece presenti i rispettivi avvocati, tranne che per Francesco Vallefuoco e Lucia Esposito. Sarebbero dovuti intervenire altri tre testimoni ma erano tutti assenti.
È stato fatto presente un problema in merito alle intercettazioni di Salvatore Lionetti, che non sono state trascritte integralmente dal perito incaricato. Il giudice ha concesso a quest’ultimo un termine di 60 giorni per completare la trascrizione. L’udienza è stata rinviata al 17 novembre prossimo per sentire anche i testimoni non intervenuti oggi.
Il processo è iniziato nel 2018. Secondo gli inquirenti, Francesco Vallefuoco, originario della Campania ma attivo nella zona di San Marino e di Rimini, era a capo di un’organizzazione di tipo camorristico. L’uomo è infatti già in carcere perché condannato per estorsione aggravata dal metodo mafioso, ed è accusato anche di tentata estorsione, minacce e lesioni. Sono già detenuti, per lo stesso motivo di Vallefuoco, anche Salvatore Lionetti e Pasquale Perrone, collaboratori di Vallefuoco.
sa.sp.
