di SARA SPIMPOLO
URBINO – È una moneta vecchia di 600 anni quella che il martello sta battendo all’ombra di Palazzo Ducale. È una moneta che ha tutte le caratteristiche del ‘picciolo’ autentico del 1400, quello fatto coniare per la prima volta dal Duca di Montefeltro, a cui Urbino deve tante delle sue magnificenze. Le mani esperte di Pietro Barsotti dell’Ars Balistrarum ne battono oggi una riproduzione fedele nei modi di lavorazione e nell’aspetto, “del tutto identica all’originale – spiega al Ducato – solo un po’ più sottile”.
[aesop_gallery id=”293598″]L’annuale battitura dello storico ‘picciolo’ chiude le celebrazioni di quest’anno per il compleanno di Federico da Montefeltro – che cade proprio oggi, 7 giugno – durante le quali Urbino si è preparata alla gran festa del seicentenario della sua nascita, che si celebrerà l’anno prossimo. Tanti gli eventi che in questi tre giorni hanno animato le vie di Urbino, per l’occasione decorate a festa. E la ricorrenza è stata anche un’occasione per onorare la figura del Duca, tramite un percorso espositivo nella piazza che porta il suo nome, con pannelli che riproducevano alcune delle più famose iconografie a lui legate.
Da un collage dei suoi ritratti più famosi – primo fra tutti quello fatto da Piero della Francesca nel celebre Dittico dei duchi – alla Pala di Brera, dello stesso artista, che per la prima volta è ‘tornata’ simbolicamente a Urbino da Milano. Ma anche una sua immagine mentre cavalca ‘all’amazzone’ durante la battaglia di Siena, visto che dopo una caduta non riusciva più a farlo come prima, e i fregi del Palazzo Ducale di Gubbio che riproducono il simbolo ducale (le stesse fiamme incise nel ‘picciolo’), passando per gli scritti di uomini a lui coevi che ne raccontano dettagli sulla nascita.
Un bel compleanno, per Federico, iniziato il 5 giugno scorso con la consegna di un attestato di ‘nobiltà’ agli studenti e alle studentesse degli istituti Pascoli e Volponi, proseguendo tra musiche e danze rinascimentali e laboratori di aquiloni, per arrivare poi oggi alla battitura in piazza, salutandosi in attesa del 2022.