di MARIA ELENA MARSICO
URBINO – Domani, alle 18.30, nella Cattedrale di Urbino, si terrà la prima riunione plenaria dei delegati del sinodo diocesano di Urbino – Urbania – Sant’Angelo in Vado: interverrà monsignor Erio Castellucci, vice presidente della Conferenza episcopale italiana, arcivescovo di Modena – Nonantola e vescovo di Carpi, che terrà una relazione sul tema “Sinodalità e Unità Pastorali”. I lavori del sinodo proseguiranno per molto tempo.
L’apertura del sinodo
Martedì 29 giugno, Urbino è tornata a ospitare il sinodo diocesano dopo 81 anni (e le campane hanno ricominciato a suonare dopo cinque anni). L’assemblea dei sacerdoti, consacrati e laici si è aperta con una messa solenne, che ha visto i giuramenti dei sinodali e del vescovo.
La processione d’ingresso accompagnata dal canto gregoriano Laudes Regiae, i sacerdoti concelebranti disposti in semicerchio davanti all’altare, le panche della chiesa occupate fino all’ultima fila, i volontari riconoscibili dalla maglietta blu: questa la fotografia della celebrazione che ha aperto il sinodo.
“Dobbiamo essere aperti e coraggiosi”
Durante l’omelia, l’arcivescovo Giovanni Tani ha spiegato che la celebrazione era l’inizio di un percorso da vivere insieme. È stato scelto il giorno in cui la chiesa celebra i Santi Pietro e Paolo per aprire questo cammino, “perché da loro è giunto il primo annuncio della fede” ha detto Tani. E ha proseguito: “Non possiamo prevedere ciò che fruttificherà da questo sinodo. Dobbiamo essere aperti e coraggiosi”.
L’arcivescovo ha anche specificato che questo cammino è cominciato nell’autunno 2017, dopo la visita pastorale. La prima domanda posta alla comunità è stata: “È Gesù il centro della nostra vita?” e questa, dice l’arcivescovo, “è la domanda sulla nostra fede”. Con tutte le risposte che sono arrivate dalle parrocchie, la commissione preparatoria ha potuto elaborare un testo alla base delle riflessioni del sinodo. Sono stati, infatti, individuati spazi dove collocare approfondimenti su temi come: la famiglia, i giovani, il lavoro, la catechesi, gli oratori, la cultura.
Papa Francesco ha invitato tutta la chiesa a intraprendere un cammino sinodale per dire come Gesù è nel mondo di oggi. “Rifletteremo, ci confronteremo. Non sarà facile ma sarà utile e costruttivo”, ha detto l’arcivescovo. Al termine dell’omelia ci sono state le professioni di fede nella forma del singolo apostolico e dei delegati sinodali. Il coro ha intonato, poi, oltre ai molti canti gregoriani, anche l’inno del sinodo per la prima volta durante la processione finale.
La struttura del sinodo
Il percorso del sinodo, che avrà come tema centrale l’unità pastorale, durerà alcuni mesi: da luglio a novembre sarà la fase delle commissioni di studio. A partecipare saranno sacerdoti, diaconi, i responsabili degli uffici pastorali, tutti i membri dei consigli pastorali di unità pastorale, i rappresentanti di associazioni, movimenti e confraternite operanti in diocesi. Saranno invitati anche alcuni membri della diocesi di Pesaro e Fano – Fossombrone – Cagli – Pergola. Il cammino si concluderà con la promulgazione del ‘Libro del Sinodo’ con l’esito del lavoro svolto, norme concrete e le linee guida per la pastorale diocesana sulle unità pastorali.