Urbino teatro urbano: festival apre con Shakespeare e la Commedia dell’arte

di SARA SPIMPOLO

URBINO – Il sole che tramonta dietro i colli di Urbino illumina il palco in legno allestito sul prato del monastero di Santa Chiara, sede dell’Isia. È la cornice di Sogno di una notte di mezza estate, di William Shakespeare, la cui rappresentazione rivisitata ha aperto il festival Urbino teatro urbano.

In uno spettacolo che recupera alcune tecniche e caratteristiche della Commedia dell’arte, il testo è volutamente cosmopolita, perché creato da un’Accademia internazionale, quella delle arti dello spettacolo di Versailles, la stessa che il primo luglio ha animato le vie di Urbino con la parata degli artisti. Attori e attrici provengono da diverse parti del globo e danno quindi vita a uno spettacolo in più lingue.

Gli attori, le attrici, e il loro regista Carlo Boso

“Abbiamo cercato di fare le scene d’amore in italiano perché non c’è lingua più bella per parlare d’amore – ha spiegato Carlo Boso, direttore dell’Accademia –  e le scene in cui si parla di affari di Stato in francese, perché in questo loro sono abbastanza bravi”. L’esigenza della doppia lingua nasce anche dal fatto che il gruppo si è creato da poco: “È nato nell’anno del Covid – ha detto infatti Boso -, abbiamo fatto provini e lezioni online, e solo cinque settimane fa i ragazzi si sono riuniti a Versailles per assemblare lo spettacolo”.

Una compagnia in formazione, quindi. La stessa formazione che è centrale nella filosofia del festival Urbino teatro urbano, come ha spiegato il direttore artistico Michele Pagliaroni: “In ogni gesto c’è il lavoro di uno staff di studenti. Nonostante la pioggia e la nazionale siamo riusciti a fare il tutto esaurito”. “È stata un’ottima apertura di festival: Urbino, i giovani, questo contesto: è tutto giusto” conferma Boso al Ducato.

Il pubblico di Urbino teatro urbano assiste allo spettacolo.

La platea si è infatti completamente riempita, confermando la grande voglia che c’è di tornare a vivere il teatro, di respirarlo. Lo conferma anche il sindaco Maurizio Gambini, che dice al Ducato: “È incredibile l’entusiasmo che traspira da questi attori. Il Ctu conferma la fiducia che gli accordiamo nel credere in lui”.

E mentre le battute dello spettacolo ironizzano sul distanziamento sociale tra fate e mortali, il pubblico – distanziato e all’aperto – è libero di ridere fuori dalle mascherine.

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